Presidio Usb davanti ai cancelli Amazon a Pisa

PISA –  “Sono rimasto senza lavoro perché non mi limito a svolgere le mie mansioni di corriere, ma faccio anche il sindacalista e lotto per migliorare le condizioni di lavoro dei colleghi e di chi opera nella logistica come me. Un’attività che non piace alla mia azienda, che dopo tre anni di vessazioni ora mi ha lincenziato”. A parlare a PisaToday è Valter De Cillis, giovane lavoratore, driver per Amazon da quattro anni.

Ieri un presidio della Unione Sindacale di Base aveva denunciato il fatto davanti allo stabilimento Amazon di Pisa. Secondo la sigla sindacale si tratta di “un licenziamento che è solo il termine di un percorso fatto di vessazioni, intimidazioni e minacce che l’azienda ha fatto nel corso degli anni al delegato”.

“Il lavoratore – rposegue la nota sindacale –  nell’esercizio anche della sua funzione di RSA ha portato avanti la rivendicazione di tutti quei diritti contrattuali e legislativi che regolamentano il lavoro e per questo è stato prima attaccato con ripetute contestazioni disciplinari (nel giro di un paio di anni il lavoratore si è visto recapitare più di 30 contestazioni disciplinari), poi gli sono stati applicati più di 40 giorni di sospensione ed alla fine è arrivato il licenziamento”.

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“Crediamo che sia necessario denunciare questi atteggiamenti autoritari, che sono veri atti intimidatori portati avanti verso coloro che si battono per difendere i propri diritti e quelli dei colleghi e crediamo anche che sia necessario mobilitarsi per opporsi con forza al comportamento antisindacale che viene sempre più praticato dalle aziende contro chi cerca di difendere le condizioni di lavoro; soprattutto in un settore come quello della logistica che con la sua anima capitalistica di massimizzazione del profitto è caratterizzato dal sistema degli appalti e subappalti con lavoratori sottopagati, senza alcuna tutela contrattuale e soprattutto con zero investimenti sulla salute e sicurezza dei lavoratori stessi”.