FIRENZE – Audito oggi in Commissione bilancio del Consiglio regionale il direttore di Irpet, Nicola Sciclone, in merito al Rapporto sui fattori di vulnerabilità e velocità di crescita: cosa accadrà all’economia toscana? presentato lo scorso 15 luglio.

Crescita lenta Secondo Sciclone “la crescita toscana resiste ma è troppo lenta rispetto al debito accumulato”. Tra le principali cause individuate il declino demografico che continua inesorabile (“nel prossimo decennio perderemo circa 90mila lavoratori”), il raffronto tra domanda e offerta che non migliora e le uscite dal mondo del lavoro che saranno superiori ai nuovi ingressi. Altro tema affrontato quello dei salari, “fermi da molti anni. La domanda interna, e quindi l’economia, cresce se crescono gli stipendi”, ha osservato Sciclone spiegando: “I salari non sono cresciuti perché non è cresciuta la produttività. I profitti non sono stati trattenuti nella pancia del sistema”.

Tema del rilancio investimenti Per accrescere la capacità di trattenere dentro il sistema economico la maggior parte degli stimoli che arrivano dalla domanda finale, occorrerebbe un forte rilancio degli investimenti che tuttavia, nonostante il contributo da parte del PNRR, non sembrano allo stato attuale raggiungere una dimensione tale da invertire la fragilità strutturale dell’economia italiana”, si legge nel Rapporto.

 

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Puntare a settori strategici “Ci sono – ha aggiunto Sciclone – settori strategici (e tra quelli citati il farmaceutico, l’agroalimentare, la produzione di energia) che converrebbe sostenere e accrescere in termini di capacità produttiva”. Sono bisogni che il direttore ha definito “più fondamentali di altri”, che nel ripensamento del concetto di globalizzazione dovrebbero essere accompagnati con maggiore vigore, “non tanto per chiudere i rapporti con l’estero, ma per contrastare la perdita di valore”, ha concluso.

La Toscana dunque continua ad essere resiliente ma la fotografia scattata dall’Istituto regionale per la programmazione economica è quella di un “bicchiere mezzo pieno che si sta lentamente svuotando”, soprattutto perché siamo troppo dipendenti dall’export.

Dati export 2024 Intanto sempre l’Irpet nei giorni scorsi ha presentato la Nota congiunturale del primo semestre 2024 nella quale registra come le esportazioni della Toscana abbiano ulteriormente accelerato nel corso del secondo trimestre 2024, portando il tasso di crescita complessivo del primo semestre al +10,2%. Il dato toscano appare discostarsi molto da quello delle altre principali regioni e, più in generale, dalla media nazionale (-1,1% nel primo semestre); la Lombardia ad esempio segna un -1,6%, il Veneto -3,3%.

Fonte Irpet