SIENA – Da Italia Viva, se ne vanno anche i dirigenti senesi. Sembra un abbandono in massa quello che sta subendo in queste settimane, in tutta Italia, il partito di Matteo Renzi.

Dopo i deludenti risultati alle elezioni europee e la decisione repentina del leader fiorentino di spostare il partito a sinistra è iniziata un’autentica fuga. I transfughi imputano all’ex presidente del consiglio una piroetta troppo rapida, non decisa con gli organi di vertice del partito. Primo tra tutti Luigi Marattin che già da qualche settimana ha lanciato una nuova associazione politica “Orizzonti Liberali” che si promette di fondare un nuovo partito liberaldemocratico e di presentarsi alle prossime elezioni politiche.

“Le uscite da Italia viva sono già iniziate nei giorni scorsi, un paio di centinaia di persone sono con noi, cento dirigenti territoriali e altri arriveranno”, disse il 9 settembre, all’indomani della sua uscita dal gruppo di IV e conseguente adesione al gruppo misto della Camera.

Nei giorni scorsi questo annuncio ha trovato conferma anche a Siena, che fu una delle prime province a seguire Renzi quando ancora era Sindaco a Firenze. Lasciano il partito il segretario provinciale, ormai ex, Paolo Cucini di Poggibonsi, Samuela Boldrini di Colle Val d’Elsa, Roberto Fanciullini di San Gimignano, Franco Mari di Monteroni d’Arbia, Mario Morellini di Siena, Fosco Vivi di Castelnuovo Berardengga e Felice Matrisciano.

Tra gli abbandoni anche Pamela Fatighenti, già coordinatrice provinciale del partito e nel 2023 candidata in una lista a sostegno del candidato civico Massimo Castagnini, che commenta così la decisione “Siamo stati traditi noi dal partito, un leader non deve essere un padrone».

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