FIRENZE – Per la sicurezza degli operatori sanitari la soluzione potrebbe risiedere nella polizia regionale. Un’idea rilanciata dal presidente toscano Eugenio Giani, che all’ospedale Meyer ha fatto il punto sulle aggressioni in sanità.

“Aiuterebbe ad esempio a presidiare i luoghi più delicati e a interrompere sul nascere eventuali aggressioni, anche semplicemente con la presenza di un agente”, ha sottolineato il governatore, che poi ha aggiunto: “Chiaramente la polizia regionale potrebbe essere utilizzata anche per altro: per far rispettare ad esempio le ordinanze della Regione”. Intanto il 25 settembre è convocato un tavolo sulla sicurezza in Prefettura. “E a quel tavolo – ha anticipato il presidente – chiederò che personale di polizia, carabinieri o vigili urbani presidino ospedale e luoghi a maggior rischio, perchè anche solo vedere una divisa in un pronto soccorso particolarmente ingolfato ed affollato svolge sicuramente una funzione importantissima di deterrenza”.

Insieme al presidente regionale, c’era l’assessore Simone Bezzini: “Le cause sono molteplici ed occorre ragionare su diversi punti. Primo su tutti la necessità di promuovere una cultura del rispetto nei confronti degli operatori sanitari, che lavorano con grande passione, professionalità ed impegno per tutelare la nostra salute e vanno assolutamente rispettati. Va ricostruita una relazione di fiducia tra le persone e il sistema sanitario”.

Per Bezzini c’è poi un’altra questione da porre all’attenzione di fronte all’incedere del grave fenomeno. “Non dimentichiamo però – ha spiegato l’assessore – che un’altra componente rilevante del fenomeno è la tensione che deriva dal disallineamento tra la domanda e l’offerta di prestazioni sanitarie che, di fronte al sottofinanziamento della sanità pubblica al quale stiamo assistendo, rischia di crescere ulteriormente. Anche per questo ci auguriamo che il Governo faccia di più con la prossima legge di stabilità e si impegni a stanziare risorse adeguate per il fondo sanitario”.

Tra le azioni a valle programmate la Regione sta mettendo a punto una procedura on line, semplificata, per segnalare episodi di aggressione. Consentirà a ciascuna professionista di farlo in autonomia, in qualsiasi momento della giornata e da qualsiasi luogo: basterà avere un acceso ad internet. Le segnalazioni arriveranno in tempo reale ai responsabili per la sicurezza delle singole aziende e automaticamente alimentaranno l’archivio dell’Osservatorio regionale e nazionale, con maggiore celerità e un flusso pressochè continuo. La demo del nuovo portale, che entrerà in funzione nei prossimi mesi, è stata presentata nel corso dell’incontro di stamani allì’Health Meyer Campus.

Per affrontare la situazione, la Regione è impegnata con un progetto che vede un investimento di due milioni e 100 mila euro in due anni, tra il 2024 e 2025. Nel primo semestre del 2024 sono stati 1136 i casi registrati: 903 aggressioni verbali, 207 fisiche e 26 contro la proprietà. Oltre la metà delle violenze (il 53 per cento) hanno visto gli infermieri come vittime , nel 17 per cento degli episodi gli operatori socio sanitari e per il 13 per cento i medici. La maggiore incidenza, quasi il 45 per cento, riguarda i servizi psichiatrici territoriali. All’interno degli ospedali il settore più esposto è il pronto soccorso.

Nel 2023 erano stati 2356 i casi di aggressione complessivamente segnalati: 1769 verbali, 478 fisica e 109 contro la proprietà. Un trend in crescita, con 1258 episodi nel 2022, 817 nel 2021 e 752 nel 2020.

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