Il sindaco più apprezzato in Toscana

PISTOIA – “La gestione della Multiutility – e più in generale dei servizi pubblici toscani in campo ambientale, idrico ed energetico – non può essere in balìa di una guerra interna al Pd e delle logiche di partito, come appare”.

Lo ha sottolineato il Sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi a proposito della nascita della nuova società di servizi toscana. “Noi abbiamo aderito all’idea della Multiutility con un unico obiettivo: migliorare i servizi, abbattere le tariffe che gravano sui cittadini e trovare le risorse per la transizione ambientale. Lo abbiamo fatto fin dall’inizio, pur consapevoli di essere in minoranza all’interno della società e unico Comune amministrato dal centrodestra, dunque al di sopra di ogni logica che non fosse l’interesse dei toscani e dei nostri territori” aggiunge ancora Tomasi.

“Non sembra, leggendo gli articoli di stampa, che il Partito democratico abbia ben chiaro tutto questo. È grave il fatto che il Pd pensi che le decisioni strategiche debbano passare sopra la volontà dei Comuni, dei territori e dei sindaci. Ancor più grave che si pensi di togliere e mettere persone in base al gradimento del partito. Chi guida una società deve essere scelto per competenza. Siamo già vent’anni in ritardo rispetto ad altre Regioni, amministrate dal centrosinistra, come ad esempio l’Emilia Romagna con Hera.

Occorre che il discorso torni ad essere incentrato sui servizi, ad esempio sulla necessità di porre fine ad una gestione frammentaria dei rifiuti e alla carenza di impianti che hanno portato ad avere un servizio inefficiente a costi altissimi; o sull’esigenza di tutelare la Toscana interrompendo l’acquisizione di impianti e quote societarie da parte di soggetti che arrivano da fuori regione e che ci rendono dipendenti ed economicamente più deboli”.

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Per il sindaco di Pistoia “ora è il momento di lavorare per favorire l’ingresso di altri Comuni nella multiservizi ed è evidente che le discussioni di partito non siano di aiuto in questo processo, il cui cardine deve rimanere la valorizzazione dei singoli territori e il potenziamento dei servizi territoriali. Ho lavorato affinché, appunto, ci fosse una vera rappresentanza territoriale, anche di coloro che hanno percentuali basse di partecipazione, attraverso i meccanismi dello statuto e del patto” conclude.

 

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