FIRENZE – Promossa ma con alcune lacune da colmare. La Corte dei Conti, in una relazione al Consiglio regionale, ha certificato il pareggio nel bilancio 2023 da parte della Regione.

Nello stesso documento si sottolineano tuttavia i disavanzi in sanità. Sia nel 2022 che nel 2023, con l’ente regionale che per il 2024 si è impegnato ad aumentare le aliquote Irpef per colmare questo gap. La Corte evidenzia con tono critico anche le assunzioni in seno all’Autorità portuale e altre ingressi in enti dislocati. “Bilancio della Regione sostanzialmente promosso dal giudizio di parificazione della Corte dei Conti per la progressiva, costante e oggettiva diminuzione del disavanzo che porta la politica generale dell’amministrazione al riassorbimento anno dopo anno”, ha sottolineato Eugenio Giani.

“La più importante osservazione riguarda i conti della sanità. il diritto alla salute e i sevizi ad esso connessi sono tutto per i cittadini – ha quindi aggiunto -. L’equilibrio è delicato per la necessità di spendere proprio per questi servizi che sono essenziali. Raccogliamo le osservazioni della magistratura contabile in un’ottica costruttiva e di totale collaborazione. In Toscana operiamo esclusivamente per il perseguimento delle finalità pubbliche nell’interesse dei cittadini e in questo senso va il rapporto di leale collaborazione con la Corte dei Conti”.

Una valutazione che per il centrodestra è la leva per attaccare il governo regionale. “La valutazione della Corte dei Conti in merito alla gestione finanziaria della sanità da parte della Regione Toscana, nel giudizio di parifica sul bilancio regionale, certifica che l’uso dei denari pubblici da destinare al settore è stato a dir poco confusionario, privo di visione e a danno del corretto funzionamento del sistema sanitario stesso, incidendo negativamente sul bilancio regionale – ha detto il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, Fabrizio Rossi -. Da anni Fratelli d’Italia sottolinea quanto un buon governo debba saper pianificare il ‘come’ si utilizzano le risorse. La sinistra toscana invece ha sempre preferito piangere il ‘quanto’, spesso descritto come tagliato da un governo avverso e crudele. Una scelta di racconto di una realtà invece diversa e che, alla luce del giudizio di parifica sul rendiconto generale 2023 di oggi, dimostra soltanto la volontà di non saper ammettere la propria incapacità gestionale delle risorse.