PIOMBINO – Tre concessioni marittime stanno agitando il settore dell’ittica di Piombino (Livorno). A esprimere preoccupazione i sindacati Fai Cisl-Flai Cgil-Uila Uil.

“Errate interpretazioni di legge mettono a rischio centinaia di lavoratori e gli investimenti nel settore, senza i quali siamo destinati a raccogliere macerie”, hanno affermato in merito alle concessioni demaniali marittime legate al settore dell’acquacoltura.

Le tre federazioni sindacali “sono fermamente convinte che l’attività ‘agricola’ di acquacoltura non possa essere considerata alla stregua di un’attività balneare. L’acquacoltura segue i cicli stagionali di “semina” e “raccolta”, cicli che non possono essere messi a gara semplicemente per rispettare qualcosa che si è male interpretato o non approfondito nella sua complessità. Occorre sapere per tutelare, capire prima di agire”.

Le attività di acquacoltura del Golfo di Follonica, in particolare quelle nel comune di Piombino, hanno evidenziato Massimiliano Gori (Fai-Cisl), Mirko Borselli (Flai-Cgil), Federico Capponi (Uila-Uil), “sono una delle più importanti realtà del settore in Italia e rappresentano il solo esempio d’investimento operativo svolto in questi anni nel Comune di Piombino per contrastare l’enorme emorragia di posti di lavoro dettata dalla crisi siderurgica”.

Le forze sindacali rivolgono al mondo politico un appello, “un’esortazione a tutelare le diverse centinaia di famiglie, considerando le stagionalità e l’indotto, che hanno trovato in questi anni una valida alternativa alla siderurgia”.