FIRENZE – Uno strumento per conoscere i fattori di rischio del territorio e quindi prevenire frane e smottamenti. Si tratta della Carta Litotecnica della Toscana, realizzata con il contributo di Università di Siena, Consorzio Lamma e Ordine dei Geologi.

La nuova banca dati è disponibile grazie al completamento delle ultime tre province che mancavano, Grosseto, Livorno e Pisa. “È un lavoro che parte da lontano, cioè dalla costituzione della Regione Toscana negli anni ’70 – ha detto l’assessore alle Infrastrutture Stefano Baccelli – Gli amministratori dell’epoca sono stati lungimiranti perché hanno messo come obiettivo la conoscenza del territorio per la gran parte delle politiche amministrative, dalla realizzazione delle infrastrutture alla pianificazione territoriale, alla previsione o comunque alla gestione del rischio idrogeologico e persino sismico”.

La Toscana, ha anche spiegato, è stata la prima Regione ad utilizzare foto aeree, a realizzare carte geografiche e geologiche sempre più accurate, carte tematiche. La Carta Litotecnica, entrando nel dettaglio, “va in profondità nello studio geologico” e permette di conoscere la consistenza delle rocce, “se ad esempio sono deboli, ci dà una graduazione del materiale roccioso sul quale poi programmare le attività”.

Baccelli ha infine evidenziato di come la Carta sia “uno strumento utile per i Comuni perché evita di fare degli studi onerosi per energie e costi”, oltre a “scongiurare la presenza di dati disomogenei tra Comuni limitrofi della Toscana”.