SIENA – Un’azione “commercialmente da scellerati”. Carlo Rossi non usa mezzi termini riferendosi alla possibilità che Mps possa perdere il brand a seguito di una fusione della banca ancora sotto l’influenza del socio pubblico.
“Il valore che oggi ha la banca, espressa dalla capitalizzazione di 6 miliardi è un dato reale”, ha quindi osservato, pur non esprimendosi riguardo alle prospettive future: “Non sta a noi, c’è ancora una presenza molto significativa del socio pubblico e bisogna capire come questa evolverà”. Il presidente della Fondazione Mps, intervenuto a un evento di Acri a Firenze, ha poi parlato dei dati di Rocca Salimbeni: “Siamo molto contenti dell’andamento della banca e della performance del titolo in Borsa. La banca ha riacquistato una posizione sul mercato, è al servizio di famiglie e pmi con un brand che è tornato ad essere molto interessante”.
Rossi ha quindi aggiunto: “Il merito è certamente dell’attuale governance, del presidente Maione e dell’amministratore delegato Lovaglio, e di tutto il personale che in questi anni ha sofferto molto e non ha mollato mai con risultati che si vedono”.