FIRENZE – Tra i “nemici” del comparto agricolo il cinghiale sta assumendo un ruolo sempre più importante. La Toscana, con 20 milioni di danni stimati, è seconda solo alla Puglia, prima con 30 milioni.

In totale in Italia si contano 200 milioni, provocati dai 2,3 milioni di esemplari presenti. L’allarme è stato lanciato dalle 96 Assemblee organizzate in contemporanea dalla Coldiretti su tutto il territorio nazionale, con la partecipazione record di oltre 50mila agricoltori. Secondo la mappa regionale realizzata da Coldiretti, nel Lazio i danni stimati dai soli cinghiali superano i 10 milioni di euro, stessa cifra anche in Calabria.

Un fenomeno che si sta espandendo anche ad aree prima meno frequentate come quelle del Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia (20mila esemplari) e in Valle d’Aosta dove i cinghiali si sono spinti fino a quote che superano i 2mila metri. Pesante la situazione in Emilia Romagna, dove solo nel Reggiano si stimano almeno 50mila esemplari. I danni sono aumentati dell’8%.

Da qui la richiesta dalle assemblee Coldiretti “di mettere un freno immediato alla proliferazione dei selvatici, dando la possibilità agli agricoltori di difendere le proprie terre. Mancano, infatti, i piani regionali straordinari di contenimento”.