SIENA – C’è chi ci vede un bosco e chi solo legna da ardere (e vendere). Si dirà che sono solo due diversi punti di vista. Entrambi rispettabili, certo.
Il primo un po’ romantico, forse. Il secondo senz’altro più adatto ai tempi che corriamo: fare soldi con tutto, ogni cosa è una risorsa; del resto, la nostra arte non è il petrolio del XXI secolo? Figuriamoci allora se il bosco non può essere una materia prima da mettere sul mercato oggi che viviamo tempi grami dal punto di vista energetico. Tutta legna da ardere, magari in una centrale a biomasse. E allora dagli giù con il taglio del bosco.
Non deve stupire dunque se passeggiando in campagna ci imbattiamo in paesaggi del tutto inediti e sorprendenti, anche se da quelle strade ci siamo passati mille e mille volte. Dove avevamo sempre visto un bosco, una macchia di quercioli, castagni o lecci o di faggi, possiamo imbatterci in colline di fatto desertificate, con pochi alberelli a ricordare che là, un tempo, c’era un bosco.
In Toscana ne siamo circondati. O per meglio dire ne eravamo. Perché da qualche tempo ormai si applica il taglio del bosco ceduo. Tutto lecito, per carità. Tutto a norma di legge (forse). Ma il rischio è che grazie a questa pratica potremmo a breve solo serbare qualche offuscato ricordo dei boschi che abbiamo conosciuto e frequentato.
Del resto, gran parte delle nostre zone boschive (oltre l’80%) risulta di proprietà privata, solo il 14% è di proprietà pubblica o magari riservata agli usi civici, e un 6% risulta addirittura non classificato. Da questo solo dato c’è da capire i rischi che corriamo se tutti i proprietari decidessero di mettere a reddito le loro legittime proprietà e cominciassero a vedere nel loro bosco non più un habitat naturale per animali e piante, un luogo dell’anima, un paesaggio unico. Ma solo un modo per tirare su qualche migliaio di euro, sporchi, maledetti e subito.
Davvero non si può fare niente? In gioco non c’è solo il paesaggio toscano. In gioco c’è la nostra stessa anima di esseri umani su questa terra.
Inizia con oggi questo focus di approfondimento tematico che la nostra redazione seguirà con la modalità del long form article per analizzare in dieci puntate con cadenza settimanale la tematica del ‘Taglio del bosco’ dando voce a tutti coloro i quali, a vario titolo, fanno parte di questa importante filiera.