SIENA – Il paradosso è il taglio per qualcosa che ancora non esiste. E forse mai esisterà. Eppure a tenere banco è la riduzione di 135 milioni rispetto a quanto previsto per lo stanziamento del Biotecnopolo e del Centro antipandemico nazionale.

“In questi mesi e in queste settimane avevo auspicato un’azione congiunta dei livelli istituzionali rispetto al silenzio che su tutta la vicenda era calato da parte del Governo e se la risposta ai nostri dubbi è quella che abbiamo appreso, c’è di che preoccuparsi”, ha detto il presidente della Provincia di Siena, David Bussagli, che ieri è stato ascoltato in commissione Affari generali insieme al sindaco Nicoletta Fabio. “Soprattutto rispetto a chi in questi mesi, come l’onorevole Michelotti e la sindaca di Siena Fabio – ha proseguito Bussagli -, avendo sempre rassicurato di avere un filo diretto con il Governo, si è affrettato a dire che rispetto al futuro del Biotecnopolo e dell’Hun antipandemico non ci sarebbe stato alcun tipo di problema”.

Sul tema si sono espressi anche i parlamentari toscani del Pd, che hanno messo in mezzo anche questioni non connesse all’operazione: “Quello che sta succedendo a Siena ha dell’incredibile: il Governo Meloni, con la colpevole complicità di una giunta di destra incapace e silente, sta mortificando una comunità intera. La svendita di ulteriori quote di Mps in netta ripresa e soltanto per fare cassa, le briciole delle risorse dei Fondi di Sviluppo e coesione destinati alla provincia (4 milioni sui 683 arrivati in Toscana) ed il taglio finanziamenti al Biotecnopolo sono gli ultimi atti di una maggioranza che mortifica le professionalità, la vivacità e le ricchezze di un territorio che non merita queste umiliazioni”.

Da quello che si apprende parte dei fondi previsti sarebbe stata “distratta” in attesa che l’operazione parte, ma il prelievo non sarebbe irrevocabile.