SIENA – Questa volta la schermitrice si espone in prima persona. Racconta ciò che sarebbe avvenuto nello scorso agosto, durante un ritiro tra nazionali giovanili a Chianciano Terme (Siena) e il suo stato emotivo.

Una presunta violenza sessuale ai suoi danni da parte di tre atleti italiani. “Sto cercando di non leggere le notizie che mi riguardano perché purtroppo mi fa male, malissimo. Rivivo la stessa angoscia. Mi guardo allo specchio e mi vedo come se fossi a pezzi, una persona danneggiata. Non riesco a dormire, fatico a concentrarmi, davanti a me vedo il buio. So che tutti sono preoccupati per me e questo mi dispiace”, ha detto la 18enne (ma all’epoca dei fatti era minorenne) al Messaggero.

“Come faccio a fare le gare – ha aggiunto – se ci sono quei tre? Non posso salire in pedana e vedere di nuovo quelle persone, le stesse che mi hanno fatto del male. Mi mettono paura, ma io non voglio abbandonare la scherma”.

Poi ripercorre quello che è avvenuto la notte tra il 4 e il 5 agosto: “La sera siamo andati tutti nel bar di fronte all’hotel a festeggiare dopo le gare di Milano. Ricordo solo di aver bevuto qualcosa, poi il nulla. Mi sono svegliata in una stanza semi incosciente, non avevo energia, non potevo muovermi”.