GROSSETO – Un colpo violento, tale da spaccarle il labbro. A Grosseto una docente è stata raggiunta da un pugno scagliato da una studentessa. Il fatto è avvenuto al liceo Rosmini.

“Il punto-chiave sta nell’immiserimento materiale e culturale della scuola e nella conseguente delegittimazione e annichilimento della funzione docente – hanno evidenziato i Cobas -. La scuola come ‘progettificio’ di cose inutili o dannose per la didattica, per attirare una ‘clientela’ sprovveduta; esami finali-barzelletta con il 99% di promozioni alla maturità, esami di riparazione sostituiti con la farsa dei cosiddetti “crediti e debiti”, con gravi insufficienze sanate d’incanto per non perdere la ‘clientela’ “.

E ancora: “È insopportabile che i docenti debbano subire la violenza fisica e psicologica e il mobbing di genitori arroganti e aggressivi, oltre che di alcuni studenti che attuano quanto imparano in famiglia. E dunque i Cobas da tempo hanno dato vita ad un Pronto Soccorso contro le aggressioni fisiche e il mobbing nei confronti degli insegnanti”.

L’ultimo affondo del sindacato è per il governo: “Per garantire l’incolumità fisica e psichica degli/delle insegnanti non servono leggi ‘speciali’, come sta pensando di fare il governo Meloni. Esistono già tutte le norme, dentro e fuori la scuola, per operare al meglio. E’ sufficiente che tutti i protagonisti della scuola recuperino il senso della propria professione e usino al meglio gli strumenti educativi – ma anche sanzionatori laddove inevitabili – già a disposizione”.