FIRENZE – “Nelle migliaia di pagine di atti depositate non c’è una riga che accosti la mia persona alla ‘questione’ Keu, rispetto alla quale sono del tutto estraneo. L’indagine della procura di Firenze ha accertato come non mi sia intascato denaro, né abbia percepito altre utilità per avvantaggiare privati nello svolgimento della mia attività legislativa di consigliere regionale.

Inchiesta Keu, 30 rinvii a giudizio. Tra gli imputati il sindaco di Santa Croce Deidda, il consigliere regionale Pieroni e l’ex capo di gabinetto Ledo Gori (agenziaimpress.it)

Viene tuttavia mantenuta nei miei confronti un’accusa diversa, quella di cosiddetta corruzione elettorale, priva di qualsiasi fondamento. A tal fine viene rispolverata una norma di 70 anni fa”. Così il consigliere regionale Pd Andrea Pieroni sulla conclusione delle indagini relativamente all’inchiesta Keu sullo smaltimento dei fanghi delle concerie.

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