FIRENZE – Chiesto il rinvio a giudizio per 30 tra persone fisiche e aziende, coinvolte nell’inchiesta sul keu, i fanghi tossici di risulta prodotti dagli scarti della concia delle pelli dalle fabbriche di Santa Croce sull’Arno e che secondo gli inquirenti sono stati smaltiti illecitamente in vari luoghi e siti toscani. L’udienza preliminare si aprirà il prossimo 12 aprile davanti al giudice Gianluca Mancuso.
Tra gli imputati, esponenti politici, dipendenti pubblici e imprenditori collegati al clan di ‘ndrangheta Gallace di Guardavalle (Catanzaro) e sei aziende. La fissazione dell’udienza è stata notificata tra gli altri ai vertici dell’associazione conciatori di Santa Croce sull’Arno (colpiti all’epoca da misura cautelari insieme con Lerose e i suoi familiari), alla sindaca Giulia Deidda, e a volti noti della politica toscana come il consigliere regionale del pd Andrea Pieroni e l’ex capo di gabinetto della Regione Ledo Gori.
Tra le accuse dell’inchiesta, a vario titolo, ci sono quelle di associazione per delinquere finalizzata alle attività organizzate di traffico illecito di rifiuti e inquinamento ambientale, corruzione in materia elettorale e di indebita erogazione di fondi pubblici danni della pubblica amministrazione, falso e impedimento del controllo da parte degli organi amministrativi e giudiziari.