FIRENZE – Un vademecum per gestire l’albero di Natale. A elaborarlo Coldiretti Toscana per cercare di riutilizzarlo anche il prossimo anno.
Con 3 milioni di esemplari coltivati tra Casentino, Valtiberina e Pistoia, la regione è la capitale nazionale dell’abete. La scelta dell’albero naturale non è solo legata alla tradizione, romantica e profumata, ma è anche etica ed ambientale. Se l’abete è stato mantenuto in buone condizioni e si presenta integro, senza perdita degli aghi, si può conservare in vaso, sul balcone o in cortile, oppure ripiantare in giardino.
Durante il periodo estivo l’albero va tenuto in una zona ombreggiata, in quanto, i raggi diretti del sole nei mesi più caldi, determinano condizioni non ideali. Per il trapianto in giardino è consigliabile scegliere una zona fresca ma libera da altre piante di alto fusto per consentire all’abete di raggiungere anche l’altezza di 8/10 metri.
All’atto dell’impianto fate una buca adeguata in cui possa trovare spazio buona terra fine, sabbia e compost in parti uguali, in modo da far ripartire il prima possibile l’attività radicale. Gli esemplari non idonei, che hanno perso gli aghi e presentano rami ingialliti, potranno essere smaltiti in una compostiera ricordando che affinché si produca il prezioso ammendante è necessario mettere parti vegetali con poca cellulosa (foglie, scarti di ortaggi, erba) e parti legnose che siano il più possibile sfibrate (spezzate, ridotte il spessore e dimensioni). Se non abbiamo spazio o materiali per realizzare il compost portiamo l’albero alla frazione organica della raccolta differenziata.