ROMA – L’enogastronomia sarà materia per guide turistiche. Piena soddisfazione dell’Associazione nazionale delle Città del Vino, dopo che la Camera ha approvato in via definitiva la legge di riforma della professione di guida turistica, e all’interno, tra le materie oggetto di esame per l’abilitazione è stata inserita anche l’enogastronomia.

Il presidente di Città del Vino, Angelo Radica, intanto, era stato ascoltato in audizione al Senato, di fronte ai ministri Santanché, Calderoli e Sangiuliano, in relazione al disegno di legge dal titolo “Disciplina della professione di guida turistica” comunicato alla Presidenza del 2 agosto 2023.

Il testo di legge che per essere operativo, ha bisogno dell’approvazione dei decreti attuativi. “Un ringraziamento particolare va a Roberta Garibaldi, presidente Associazione Italiana Turismo Enogastronico – sottolinea il presidente Radica – per il lavoro fatto ed aver inserito e valorizzato la proposta anche all’interno dei dati del turismo enogastronomico. Era infatti auspicabile, vista la rilevanza dell’enogastronomia per i turisti italiani e stranieri, inserire tra le materie oggetto dell’esame di abilitazione (Art. 4) l’enogastronomia in aggiunta a quelle indicate (storia dell’arte, geografia, storia, archeologia, diritto del turismo, accessibilità, inclusività dell’offerta turistica, lingue straniere)”.

Studi e ricerche sono concordi nell’affermare la crescente importanza delle esperienze enogastronomiche per i viaggiatori – tra cui figurano i tour tematici sia in ambito urbano che rurale. In Italia, chi ha compiuto almeno un viaggio con principale motivazione legata all’enogastronomia sono il 58% al 2023, un valore superiore di 37 punti percentuali rispetto al 2016. In termini assoluti, si stima siano circa 9,6 milioni di persone.

“Ma la ricerca di esperienze a tema cibo, vino e birra non è una peculiarità dei turisti enogastronomici – prosegue Radica -. Nel 2023 la totalità dei turisti italiani dichiara di aver svolto almeno un’esperienza enogastronomica nel corso dei viaggi dei tre anni precedenti, oltre ai livelli pre-pandemici (nel 2019 il valore era al 98). Il 67% ne ha svolto almeno 5 esperienze, un dato in crescita sul 2021 (quando era al 42%) e in recupero sul 2019 (86%). Una simile situazione si ravvisa tra i viaggiatori del Vecchio Continente. Le proposte legate ai paesaggi rurali e le attività enogastronomiche sono le più ricercate per i viaggi della seconda metà dell’anno 2023. Sono indicate rispettivamente dal 17,4% e dal 16,3% dei turisti del Vecchio Continente, ossia circa 21,3 e 19,9 milioni. 6,2 milioni, invece, chi viaggia con motivazione primaria l’enogastronomia”.