SIENA – I sindacati tornano a bussare alla porta di Mps, rimarcando la preoccupazione “per la struttura operativa duramente messa alla prova perché, spesso priva di indicazioni manageriali efficaci e che risente di un’inadeguata gestione dei processi riorganizzativi”.
L’occasione per ribadire la necessità di incrementare gli organici. “È evidente a tutti come sia necessario andare a colmare quei divari gestionali, operativi e funzionali che non consentono alla banca di progredire in maniera continua e costante verso i traguardi elevati che si è posta – scrivono le sigle a titolo unitario in una nota -.Questo sindacato esige risposte tangibili e celeri riguardo al miglioramento del clima aziendale e delle condizioni di lavoro, considerando le assunzioni il primo necessario intervento a supporto di una rete ormai sfinita da mesi di operatività distribuita su un numero di risorse fortemente ridotto dalle uscite”.
Considerazione figlia di una riorganizzazione lavorativa che a detta dei sindacati, non sta danno risultati: “La procedura di ottimizzazione della rete filiali, ormai esaurita nella tempistica, mostra la mancanza di interazione tra le varie funzioni e livelli aziendali, non ha sviluppato un confronto adeguato su tutte le tematiche inerenti alle ricadute organizzative, gestionali e commerciali ed evidenzia come questo atteggiamento dilatorio non sia più accettabile, in quanto espone i colleghi a condizioni di lavoro precarie, mai rilevate anche in contesti aziendale assai più sfavorevoli e incerti”.
L’ultimo appunto sulla politica industriale di Mps. “Chiediamo chiarezza sulle prospettive strategiche della banca – sottolineano le maestranze -, convinti che, visti i consistenti risultati operativi, sia giunto il momento di abbandonare i disegni di corto respiro basati solo sul taglio dei costi, di valorizzare le professionalità esistenti e di investire su nuove assunzioni – tra l’altro previste da accordi pregressi sottoscritti – per favorire il definitivo rilancio di Montepaschi”.