PRATO – A un mese dall’alluvione che ha colpito varie zone della Toscana tra cui la provincia di Prato, è stato aperto un unico fascicolo per il decesso di due anziani nel Pratese la sera in cui i torrenti hanno esondato.

L’inchiesta della procura di Prato è aperta contro ignoti ed ipotizza i reati di disastro colposo e omicidio colposo. Nei giorni scorsi i carabinieri hanno acquisito documenti in diversi uffici pubblici, tra i quali i Comuni di Prato e di Montemurlo, che sono confluiti in un corposo fascicolo d’indagine, assegnato ai pubblici ministeri Valentina Cosci e Alessia La Placa. All’inizio i fascicoli erano due, relativi ai decessi di Alfio Ciolini e Antonio Tumolo, poi sono stati riuniti in quella che ora è di fatto è l’inchiesta sull’alluvione. Intanto in procura sono anche arrivati esposti di privati cittadini, associazioni, imprenditori, e in un caso anche di un politico locale. Tra le domande a cui l’inchiesta vuole dare una risposta, una delle più importanti è se sia stata fatta una adeguata manutenzione dei corsi d’acqua principali e del reticolo minore di fossi e torrenti.

È in corso di conferimento l’incarico a un paio di ingegneri idraulici che dovranno redigere una perizia sulle possibili cause dei tanti allagamenti. La procura starebbe pensando anche di nominare addirittura un collegio di esperti in materia visto che si tratta di un settore molto tecnico.

L’acquisizione di documenti sarà utile per ricostruire quanto accaduto, per valutare quali azioni sono state messe in campo per prevenirlo, per verificare lo stato di manutenzione dei luoghi e capire se qualcosa è stato tralasciato o non è stato fatto a dovere.