FIRENZE – Nel calendario le date da cerchiare in rosso sono l’8 e il 9 maggio 2024. Per la Toscana due giorni di festa, con la sfilata della carovana del Giro d’Italia.
Nel primo caso la tappa di arrivo sarà Lucca, con i ciclisti che attraverseranno Carrara, Massa e Camaiore (Lucca). Il giorno successivo vetrina per gli sterrati del Senese, con epilogo a Rapolano Terme e parte iniziale nel Pisano. “E’ il riconoscimento delle Crete – sottolinea il sindaco Alessandro Starnini -. Su impulso del sindaco di Montalcino (Silvio Franceschelli, ndr) ci siamo fatti avanti. La Regione ci ha sostenuto. E insieme ad Asciano abbiamo costruito questo progetto che rappresenta una vittoria per tutto il territorio”.
L’aggiudicazione del passaggio della corsa rosa è il fiore all’occhiello di un pianificazione che parte da lontano. “Chi viene a visitare le nostre zone lo fa per i paesaggi e per il senso di pace che sanno trasmettere – osserva ancora il primo cittadino di Rapolano -. E’ giusto quindi attrezzare questo territorio di percorsi per muoversi in sicurezza su due ruote e godere al meglio di tutte le sue bellezze”. Per il centro termale non sarà tuttavia una prima volta con il Giro. Il 22 maggio 1962 fu luogo di transito della tappa Montecatini-Perugia.
La testimonianza di quel giorno è offerta da Antonio Tasso: “Fu uno spettacolo la ‘carovana’ che precedeva i corridori: venditori d’ogni tipo, dalle lamette da barba alle pasticche Valda per la tosse, al dentifricio Binaca con un enorme camion a forma di tubetto, ai distributori di berrettini con visiera di plastica colorata, cappelli di carta, occhiali da sole di cartone, caramelle, cioccolatini in cartoccio…c’era di tutto e tutto si cercava di raccattare!”.
E ancora: “Arrivarono verso l’una in gruppo e fu come una ventata, un rumore incredibile dalle biciclette, qualche bercio, le radio dei direttori sportivi, Torriani, il direttore di corsa, sull’ammiraglia scoperta ed il megafono…..Ero al Piazzone, fu un attimo e…non ne riconobbi uno! Passò l’ultima ambulanza e il furgone che raccoglieva i “ritirati” ..poi ancora due o tre macchine pubblicitarie ed un venditore abusivo di lamette “Bartali”, poi più niente , il serpentone era ormai sparito su verso la cava della Riccia”.