FIRENZE – Il Corridoio Vasariano, interessato da lavori per il nuovo allestimento, potrà contare su un milione di dollari donato agli Uffizi da Edwin L. Wiegand Foundation di Reno.

“Ringrazio di cuore Raymond e Marisa Avansino e la Edwin L. Wiegand Foundation: la loro generosa donazione sarà impiegata per completare il restauro del Corridoio Vasariano – ha affermato il direttore Eike Schmidt – In particolare, verrà utilizzata per realizzare gli allestimenti che lo renderanno un vero cammino della memoria, dalle epigrafi romane e i ritratti in marmo dell’antichità classica agli affreschi staccati del Cinquecento, dallo spazio commemorativo della Notte dei Ponti a quello dedicato alla Strage dei Georgofili. Queste aggressioni hanno profondamente ferito il Corridoio Vasariano, insieme a tutta la città di Firenze”.

Schmidt ha ricordato che nel nuovo Corridoio Vasariano non saranno esposti dipinti, per espresso divieto da parte dei Vigili del fuoco di introdurre materiale infiammabile. Verrà invece riportata alla luce la raccolta di antiche epigrafi marmoree greche e romane degli Uffizi, rimasta fino ad oggi nei depositi. Si tratta di quasi trecento iscrizioni in marmo, greche e latine, che costituiscono il nucleo principale del museo epigrafico granducale costituito tra Sei e Settecento, con poche aggiunte del primo Ottocento. Saranno poi collocate sculture ellenistiche e romane e affreschi cinquecenteschi che un tempo decoravano la parte esterna del passaggio nel tratto sul giardino di Boboli.

Riguardo ai lavori di restauro hanno quattro obiettivi, è stato ricordato in conferenza stampa: migliorare la sicurezza strutturale; adeguare il fabbricato alle norme di prevenzione incendi, con anche la riapertura e messa a norma di collegamenti verticali preesistenti e la realizzazione di nuovi percorsi di emergenza; rendere accessibile il Corridoio con percorsi pavimentali spianati e ascensori; adeguare impianti e contenimento energetico.

L’intervento iniziato alla fine del 2021, ha risentito, spiegano gli Uffizi, della scoperta di danni strutturali che hanno richiesto importanti opere di consolidamento in particolare nei punti vulnerati dalle esplosioni del ‘44 e del ’93. Ritrovate poi porzioni del pavimento originali del Vasari e di altri elementi cinquecenteschi del Corridoio che, si spiega ancora, hanno reso necessario progettare e far approvare una variante del progetto, per lasciarli visibili.