PISA – Dal primo anno di Ingegneria elettronica a Pisa, Anna Vaccarelli ne ha fatta di strada. Oggi è Dirigente tecnologo dell’Istituto di informatica e telematica del Cnr di Pisa e responsabile delle relazioni esterne di registro.it, l’anagrafe dei domini italiani, ma nel 1977 era una delle quattro donne iscritte alla facoltà.

“Il professore al tempo ci disse che eravamo in tempo a cambiare facoltà, perchè il cervello delle donne è diverso da quello degli uomini”, racconta la dirigente in un’intervista a La Nazione. Nonostante gli importanti passi avanti personali, Vaccarelli è consapevole che il mondo circostante mantiene ancora alcune di quelle caratteristiche, perchè “gli stereotipi sono duri a morire, tanto che la stessa ChatGpt ne risente”.

Per chiarire il concetto, l’informatica, la migliore d’Italia secondo l’Italian computer society, aggiunge: “Se dentro la Rete i contenuti sono polarizzati su stereotipi, è ovvio che anche l’intelligenza artificiale ne risente e per dirla tutta, non se ne vede neppure la fine”. Questa tendenza incide sugli indirizzi professionali, tanto che Vaccarelli rileva come nel settore della cybersecurity “le donne sono poche”.

Qualcosa per smuovere le acque ha provato a farlo anche lei, insieme ad altre persone, creando nel 2020 una community, Women for security, che riunisce divulgatrici scientifiche, informatiche, avvocati e responsabili della comunicazione. Tra le medaglie al petto di Vaccarelli anche l’internet festival di Pisa: “E’ una manifestazione capace di adattarsi al futuro e dovrebbe continuare a puntare sulla qualità dei contenuti e sull’autorevolezza dei relatori”.