FIRENZE – Via libera da parte della giunta regionale al piano per le cure palliative per il prossimo triennio, valido fino al 2026. L’aggiornamento prevede nuovi obiettivi ed azioni trasversali ed arriva con la delibera presentata dall’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini approvata durante l’ultima seduta di giunta. Entro 30 giorni le aziende Usl dovranno adeguarsi alle nuove linee guida.

“Con l’aggiornamento del piano – commentano il presidente della Toscana Giani e  l’assessore Bezzini in un comunicato stampa – saranno potenziati i servizi per i pazienti afferenti alle cure palliative. Capisaldi degli interventi messi in campo sono il consolidamento delle reti di assistenza domiciliare, per la presa in carico di un maggior numero di malati cronici evoluti, l’ampliamento di offerta di hospice dagli attuali 185 posti letto a 293, distribuiti in modo omogeneo su tutto il territorio, e un reclutamento di personale sanitario formato nelle reti locali territoriali”.

Un capitolo specifico del nuovo piano triennale, prosegue la nota, è dedicato anche alle cure palliative in ospedale, con le consulenze specialistiche e l’attività ambulatoriale, e in particolare alle cure palliative precoci e simultanee nei pazienti con patologia cronica evolutiva.

L’anno scorso, “dopo il decreto ministeriale 77 che la Toscana ha recepito valorizzando specificità ed esperienze passate, la sanità di prossimità sempre più vicina al cittadino è diventata una parola chiave imprescindibile. Tutto ciò riguarderà anche le cure palliative e la terapia del dolore, con il potenziamento della presa in carico sul territorio e l’ampliamento della rete locale di assistenza anche attraverso le organizzazioni del volontariato”.

La Regione stima che siano oltre 38.000 le persone che in Toscana ogni anno hanno bisogno di cure palliative. Di queste, circa 15.000 hanno necessità di assistenza specialistica e le altre 23mila di cure di base. L’obiettivo è la presa in carico di almeno il 90 per cento della platea potenziale, distinguendo tra chi, per instabilità clinica e sintomi di difficile controllo, ha l’esigenza di continuità assistenziale di livello specialistico e chi può essere seguito invece con il coordinamento del medico di famiglia o e pediatra. Nel piano triennale particolare attenzione è dedicata anche alla formazione.