PISA – Leggenda, mito, icona. Sono queste le parole che si accostano al nome di Fred Wesley, storico trombonista dei J.B.’s, la band che accompagnava sul palco il padrino del soul, James Brown.
Questo veterano degli ottoni, che ha dato forma al suono del funk grazie a un gusto unico e a una tecnica indiscutibile, è una delle stelle più brillanti della 3/a edizione di Pisa Jazz Rebirth, festival nato dal progetto Pisa Jazz a cura di Associazione ExWide con la direzione artistica di Francesco Mariotti e il contributo di Fondazione Pisa, Ministero della Cultura, Regione Toscana e Comune di Pisa. Nella serata che lo vedrà protagonista al Giardino Scotto di Pisa (Lungarno Fibonacci 2), mercoledì 5 luglio ore 21.30, Wesley celebrerà i 50 anni di carriera dei J.B.’s, band da lui stesso capitanata che affiancava Brown nel suo periodo di massima popolarità, quello compreso tra gli anni ’70 ed i primi anni ’80. Più tardi, negli anni ’80 e ’90, il suo sound verrà riscoperto e celebrato dalla generazione hiphop: artisti rap e r’n’b, da Notorious Big ai Public Enemy, passando per Janet Jackson e De La Soul, si sono abbeverati alla fontana del suo groove rendendolo uno degli artisti più campionati della storia della musica. Oggi guida la sua nuova band, i New J.B.’s con cui dominerà il palco al festival (biglietti su TicketOne).
Oltre che ottimo strumentista – particolarmente apprezzati sono i suoi assoli, precisi e pungenti – Wesley è compositore, arrangiatore e cantante, un vero e proprio talento che negli anni non ha perso lo smalto nel proporre ogni sfumatura della musica afroamericana, sia suonando con i big che da protagonista assoluto. Figlio di un leader di una big band americana, Wesley comincia la carriera da giovanissimo, facendosi le ossa con Ike & Tina Turner. Ma è con James Brown che troverà popolarità ed un’intesa musicale raramente vista altrove, tanto da venir etichettato come il sideman più famoso al mondo. Col lui inciderà hit immortali come “Say it Loud – I’m black and I’m proud” oltre ad essere co-autore di alcun dei brani più noti del catalogo di Brown come “Hot Pants”.
Quelle con James Brown ed i coniugi Turner non sono certo le uniche collaborazioni di altissimo profilo di cui Wesley può vantarsi: impossibile non citare le sue avventure a fianco dell’altro re del funk, George Clinton, che seguirà in entrambe le sue band leggendarie, i Parliament ed i Funkadelic. E ancora collaborazioni illustri: Ray Charles, Lionel Hampton, Count Basie, Randy Crawford, Vanessa Williams, The SOS Band, Cameo, Van Morrison, Socalled e De La Soul, gruppo di punta del rap americano, considerato fra i migliori del genere. E sarà proprio la generazione figlia del funk e del soul, quella del rap e r’n’b, a donare una seconda carriera a Fred Wesley dopo averlo fatto conoscere a una nuova schiera di giovani ascoltatori grazie ai suoi campionamenti.