SIENA – Cresce l’edilizia con un contributo importante all’economia provinciale: 616 le imprese iscritte al 31 marzo alla Cassa Edile di Siena, con un incremento dell’8,70 % rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Sale l’occupazione: 2614 gli operai, + 7,86%. Si confermano certe tendenze strutturali: prevalgono le aziende di piccole dimensioni con oltre il 70,6% fino a 5 dipendenti; oltre un milione 974mila, + 5,73%, le ore lavorate complessivamente; 126,50 le ore lavorate mediamente in un mese, + 0,28%. Il 46,4%, la prevalenza, dei lavoratori ha un’età compresa fra 31- 50 anni. L’imponibile ha raggiunto alla fine del primo trimestre 4.083.427 con una crescita del 6,18 % rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

«Nel primo trimestre 2023, il settore delle costruzioni ha confermato il percorso di crescita del biennio precedente – dice il presidente della Cassa Edile Giannetto Marchettini -. Uno sviluppo importante, che consente di recuperare ampiamente i valori pre-Covid».

La crescita ha determinato un aumento della richiesta di operatori specializzati. «Se vogliamo rendere attrattivo il settore per i giovani, avere tecnici e operai preparati, occorre formare i lavoratori per la nuova edilizia», aggiunge Erika Carrazza vice presidente Cassa Edile.

Una risposta è arrivata dalla partnership fra Scuola – Cassa Edile e Confartigianato Siena per migliorare la formazione delle piccole imprese, con un bonus di 200 euro ad azienda per la partecipazione al corso che migliora la competenza. «Perfeziona – osserva Mario Cerri presidente Confartigianato Senese – la nostra strategia di incontrare le organizzazioni con cui condividiamo obiettivi e strategie. Valuteremo nel futuro altre possibilità».

Poi le previsioni dell’andamento del settore in provincia. «Vogliamo dimostrare che – afferma Marchettini – restare nel sistema produce benefici: per le imprese, i lavoratori, il mercato. I problemi che gravano sul comparto delle costruzioni, come l’aumento del costo delle materie prime e le difficoltà di reperimento, rischiano di ridimensionare la ripresa. Risentirà del mancato apporto espansivo della manutenzione straordinaria dopo la scadenza, a fine 2022, degli incentivi fiscali al 110%, rimodulati al 90%, per la riqualificazione degli edifici unifamiliari. Questo segmento ha rappresentato, nel biennio, il 50% degli investimenti realizzati con l’agevolazione fiscale. Per le opere pubbliche – conclude Marchettini -, nel 2023 si può prevedere un aumento sostenuto dalle aspettative di utilizzo delle risorse del Pnrr. In provincia ha raggiunto un apprezzabile avanzamento nella fase di programmazione alla quale ovviamente deve seguire la veloce realizzazione dei progetti».