FIRENZE – Con due delibere presentate dall’assessore regionale alla mobilità e ai trasporti, Stefano Baccelli, la Giunta regionale ha approvato la rimodulazione dei servizi di trasporto pubblico locale su gomma in riferimento alle aree cosiddette a domanda debole, che prevalentemente sono quelle interne.

Le reti di trasporto pubblico che gli enti locali metteranno a gara nelle area a domanda debole, potranno essere assegnate a gestori diversi da quello che si è assicurato il lotto unico regionale, cioè Autolinee Toscane.

“E’ il completamento – spiega l’assessore Baccelli – di un impegnativo e lungo processo di ottimizzazione del servizio, condotto dai tecnici e dagli uffici regionali, che ringrazio, in accordo con gli enti locali della Toscana. Si è trattato di un lavoro svolto nell’interesse degli utenti e che aveva come obiettivo quello della razionalizzazione degli interventi ma anche e soprattutto quello del mantenimento del livello e della capillarità del servizio di trasporto pubblico locale su gomma. Si tratta di un impegno economico notevole, visto che la Regione destina a questo scopo ogni anno circa 300 milioni di euro. Questa ingente massa di risorse ci permette di offrire ai nostri cittadini circa 112 milioni di chilometri percorsi dai mezzi del servizio pubblico in ogni parte della Toscana, isole comprese. E il fatto di essere riusciti a completare un quadro certamente complesso nonostante i problemi di bilancio che dobbiamo affrontare, è per me motivo di grande soddisfazione”.

Le delibere approvate prevedono l’assegnazione a ciascuna delle provincie interessate e alla città metropolitana fiorentina, di un totale annuo di chilometri finanziati per una fase (detta T2) che inizierà il 1 novembre di quest’anno e che si concluderà dieci anni dopo, nel 2032.

Complessivamente le percorrenze delle reti deboli ammontano a circa 10,5 milioni di chilometri all’anno, di cui circa 3.500.000 già attivati. Le risorse regionali destinate ai lotti deboli sono pari a circa 14 milioni di euro l’anno.

In provincia di Arezzo si tratta di una percorrenza annua di oltre 1 milione e 88.000 chilometri destinata a garantire il servizio in aree a domanda debole come, ad esempio, il Casentino, la Val di Chiana e la Val Tiberina.

A Livorno i chilometri di percorrenza annua saranno 200.000, che si aggiungono agli attuali 130.000, e che interesseranno soprattutto le zone della fascia costiera alcune zone marginali dell’area urbana livornese e l’isola di Capraia.

A Lucca i chilometri sono 1 milione e 902.000 e sono destinati a servire prevalentemente aree a domanda debole come la Garfagnana.

E’ in particolare la Lunigiana che in provincia di Massa Carrara, con una quota di oltre 930.000 chilometri annui, sarà servita dalle percorrenze che restano fuori dal lotto unico regionale.

Siena sono la Val di Chiana e l’Amiata le due principali zone nella quali verranno garantiti servizi di Tpl su gomma per 1 milione e 210 chilometri annui.

La parte del leone spetta infine a Pisa con 1 milione e 930.000 chilometri l’anno per zone come il Val d’Arno e la Val d’Era, compresi i servizi comunali di PontederaSan Miniato e Volterra.

Nella città metropolitana di Firenze vengono già effettuati servizi per un totale di circa 2 milioni e 300.000 chilometri, che interessano in particolare il Mugello, l’Alto Mugello, la Valdisieve ed il Valdarno. Sempre sul territorio della città Metropolitana fiorentina, prevalentemente nei Comuni dell’Unione Comunale Empolese Valdelsa, vengono svolti circa 180.000 chilometri di servizi fuori dal lotto unico regionale.