FIRENZE – “L’invito alla discussione non è stato raccolto”. C’è amarezza nel Coordinamento toscano No multiutility, dopo la mancata risposta del Pd.
“Lo scorso 24 marzo abbiamo inviato una lettera alla segreteria regionale e alla segreteria nazionale del Partito Democratico – evidenziano dall’associazione -. Con quella lettera chiedevamo un incontro per verificare le reali intenzioni del Pd riguardo a una nuova possibilità di discussione e partecipazione sui temi dell’ambiente e della gestione dei servizi primari. Dal giorno dell’invio di quella lettera è trascorso un mese: non abbiamo ricevuto nessuna risposta”.
Per il coordinamento “la mancata risposta può essere interpretata in due modi. Nella prima ipotesi, il Pd continua ad essere molto più impegnato a mediare tra le sue componenti interne che a discutere con le persone, le associazioni e i comitati che avanzano proposte alternative”. “Nella seconda ipotesi – si legge ancora -, le dichiarazioni che avevamo voluto interpretare come possibili aperture di un ‘nuovo corso’ sono solo parole’, come recitava la canzone. Parole utili a conciliare verbalmente quel che non è conciliabile nella realtà e a mantenere intatta l’ambiguità di fondo su tutte le questioni nodali che l’operazione Multiutility evidenzia”.
Per il coordinamento “quale che sia la ragione del silenzio, abbiamo ritenuto giusto provare a verificare “i ‘segni di discontinuità’. Il silenzio rispetto alla lettera ci fornisce una risposta chiara: questi segni non ci sono. Per le associazioni ed i comitati cambia poco, perché ci siamo sempre battuti controvento. Continueremo a batterci, a incalzare le forze politiche e a informare i territori, come abbiamo fatto finora. Siamo solo all’inizio di una mobilitazione che sarà lunga e tenace”.