VIAREGGIO – L’economia delle società di capitali va spedita nel nord della Toscana. Tra Massa Carrara, Pisa e Lucca tra il 2019 e il 2021 il fatturato di questo comparto è cresciuto dell’11%.

L’importo medio è di 2 milioni per le 14mila imprese censite dalla Camera di Commercio della Toscana nord ovest. Tra il 2019 e il 2021 il valore aggiunto cresce addirittura più del fatturato (+19%), segno che le imprese sono riuscite a ribaltare sui clienti l’effetto dei costi e dei rincari delle materie prime. Raddoppia anche l’utile (che sfiora i 140mila euro medi per impresa) arrivando a rappresentare il 7% del fatturato. Si consolida la capacità delle imprese di produrre cassa, in quanto aumenta il peso del cash flow sui ricavi (da 10 a 13% il peso sul fatturato) che, addirittura, sorpassa quello della Toscana.

Si rafforza la struttura finanziaria, attraverso l’utilizzo di capitale proprio che va a finanziare il 41% del capitale investito (42% in Toscana), rendendo le imprese meno esposte finanziariamente pur in presenza di una fase di crescita dell’indebitamento. I dati segnalano, inoltre, come tutte le tipologie dimensionali abbiano migliorato la propria redditività e solidità aziendale anche in presenza di casi, come quelli delle micro imprese, il cui fatturato è rimasto invariato rispetto alla situazione pre-Covid: a fronte, infatti, di un -1% dei ricavi, le microimprese hanno comunque chiuso il 2021 con un utile pari al 7% del fatturato, allineandosi a quanto fatto dalle circa 500 società di medio-grande dimensione che, a loro volta, hanno goduto di un rialzo dei ricavi del +15%.

“Il confronto dei dati di bilancio delle società di capitali pre e post pandemia – ha affermato il presidente della Cciaa Toscana nord ovest, Valter Tamburini – evidenziano una discreta capacità di reazione del nostro tessuto imprenditoriale. Il recupero sul fronte dei ricavi, soprattutto in alcuni settori, ed il controllo dei costi ha consentito di generare valore aggiunto e utili che lasciano spazio agli investimenti”.