FIRENZE – In strada a Firenze sono scesi in mille, ma il numero è aumentato con il passare dei minuti. Tutti uniti dalla voglia di difendere il futuro dell’ex Gkn.
Il corteo, partito dalla zona del polo universitario di Novoli, luogo simbolo perché un tempo area dove era insediata un’area industriale Fiat, per arrivare alla Fortezza da Basso. A trainare il gruppo il Collettivo di Fabbrica. “«Al ministro Urso rispondo che credevo che Mimit stesse per Ministero delle imprese e del Made in Italy e invece sta per Ministero dell’immobilismo e del Made in Italy – ha detto Dario Salvetti della Rsu – Noi facciamo crowdfunding, collette: lo Stato italiano trattiene abbastanza tasse ma non fa nulla da questo punto di vista. La regione sta facendo scouting a delle manifestazioni di interesse, Urso parla di potenziali investitori che si spaventano. O queste manifestazioni di interesse sono fuffa o il ministro Urso le vuol far saltare”.
Il corteo si muove dalla zona del polo universitario di Novoli, luogo simbolo perché un tempo area dove era insediata un’area industriale Fiat, per arrivare alla Fortezza da Basso. A sfilare operai, sindacati, associazioni, realtà di base, forze della sinistra e anche il Pd, presente con il segretario regionale, e deputato Emiliano Fossi. Presente all’avio della manifestazione anche il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani.
“Ci stiamo dando da fare per vedere di trovare altre proposte. Ne ho parlato anche ieri col ministro Urso, c’è un impegno complessivo. I lavoratori si stanno comportando con grande correttezza, quando ho chiesto di poter vedere qual è la situazione all’interno della fabbrica hanno fatto entrare e hanno mostrato disponibilità”, ha detto il governatore toscano, che poi ha aggiunto: “Noi cerchiamo di fare il possibile, più di così non so cosa potremo fare come Regione”. Pochi minuti dopo il suo arrivo però è stato fischiato da alcuni manifestanti, che gli hanno intimato di andarsene. E così ha fatto.
Presenti anche centinaia persona della società civile, del mondo universitario come lo storico Alessandro Barbero, della politica, e anche dello spettacolo come la cantante Irene Grandi o l’attore Elio Germano.