CAMPI BISENZIO – Sopra l’ex Gkn il cielo rimane cupo. Adesso però dietro l’angolo ci potrebbe essere anche una beffa, l’ennesima.
Per quanto trapelato dalla Rsu, Francesco Borgomeo potrebbe aver incassato una cassa straordinaria retroattiva a copertura dei mesi che vanno da gennaio a ottobre. Serviranno ulteriori conferme per accreditare tale indiscrezione. “Se confermata, questo significherebbe che lo Stato ha concesso liquidità a una azienda in liquidazione – fanno notare i sindacati -, senza aver ottenuto il ritiro della liquidazione e il pagamento di tutte le spettanze e, nei fatti, senza un vero intervento pubblico che commissari l’azienda come richiesto a gran voce dalla Rsu ex Gkn e dalle organizzazioni sindacali”.
E ancora fanno notare dallo stabilimento di Campi Bisenzio (Firenze): “Dopo un anno di promesse mancate, di un piano industriale inadeguato se non inesistente, dopo un utilizzo della cassa integrazione ordinaria su cui andrà fatta luce, persino dopo aver preso di fatto in ostaggio centinaia di lavoratori non pagando gli stipendi e calpestando il contratto nazionale, sebbene sia una vertenza sotto i riflettori e presente ai tavoli ministeriali, Francesco Borgomeo ottiene quello che ha preteso: socializzare sulle casse pubbliche i costi della sua zoppicante operazione”.
Nel mirino però non c’è solo il patron di Qf, ma anche il ministero. “Nel frattempo la liquidazione si sta trasformando in farsa, con connotati di tragedia: un liquidatore che assume l’incarico e si presenta al ministero senza aver letto le carte, un ‘esperto di diritto societario’ che viene sostituito subito dopo con un altro liquidatore, di cui non si conosce neppure il volto. E nel frattempo arriva il blocco delle aspettative da parte dell’azienda, che costringe nei fatti i lavoratori a licenziarsi perchè blocca la possibilità di accettare altri lavori precari rimanendo dipendenti di QF, in attesa che si sblocchino gli stipendi e la produzione – aggiungono dalla Rsu -. Davanti a tutto ciò il silenzio del Ministero è assordante: nessun tavolo convocato neppure il 9 marzo, l’indomani del sesto mese senza stipendi con la possibilità quindi di ulteriori dimissioni dei lavoratori”.
Quindi l’appello a non arrendersi: “Abbiamo la forza e la determinazione di uscire da questo assedio medioevale: pagare gli stipendi e mettere a disposizione lo stabilimento per una vera reindustrializzazione; liberiamo Gkn, facciamolo tutte e tutti in piazza il 25 marzo”.