FIRENZE – Elio Germano ospite al cinema Astra domenica 5 marzo alle 20.30 per presentare “Così è (o mi pare)”, da lui adattato, diretto e interpretato, una riscrittura per realtà virtuale (VR) di “Così è (se vi pare)” di Luigi Pirandello.

Uno spettacolo tra cinema e teatro, dove lo spettatore, grazie agli appositi visori VR, si trova al centro della scena, proprio all’interno del lussuoso appartamento dove si svolge la storia.

E’ questo il primo di una serie di appuntamenti di cinema in realtà virtuale all’Astra, promossi dalla Fondazione Stensen insieme a Gold. Per assistere alle visioni di questi spettacoli, al pubblico saranno forniti visori speciali. Si tratta di grandi occhiali che immergeranno lo spettatore nella realtà dello spettacolo teatrale a 360 gradi. Non ci sarà lo schermo consueto davanti ai volti degli spettatori, ma questi occhiali attraverso i quali, girandosi a destra e sinistra oppure all’indietro, lo spettatore potrà vedere il film tutto attorno a sé.

Sempre per il cinema in realtà virtuale in programma lunedì 6 marzo, alle 18,30, “Segnale d’allarme” di Elio Germano e Omar Rashid. Il film è la trasposizione dell’opera teatrale di Elio Germano e Chiara Lagani, un monologo con protagonista lo stesso Germano che parla alla e della nostra epoca.

Sabato 11 marzo alle 11 sarà la volta di “The italian baba” di Elio Germano e Omar Rashid (Italia 2020, 20’) e “Lockdown 2020” di Omar Rashid (Italia 2020, 20’).

“The Italian Baba” è un film biografia in realtà virtuale dall’impronta documentaristica che racconta di un percorso introspettivo alla ricerca di se stessi; un viaggio a 360° che narra di vite vissute e ancora da esplorare, alla ricerca di risposte a domande irrisolte. In cerca di un guru che ci indichi la strada, lo spettatore compie un viaggio dentro e fuori di sè, immerso nei paesaggi indiani e guidati dalle parole del testo “A Piedi Nudi sulla Terra” di Folco Terzani, narrato da Elio Germano.

“Lockdown 2020” è il film in VR che mostra l’Italia durante la quarantena dell’emergenza sanitaria da coronavirus. Un film documentario, un tour per raccontare un’Italia che nessuno poteva vedere, ma che era lì, immobile nella sua maestosità. La realtà virtuale veicola la totale immersione nelle immagini, la vicinanza attraverso quel distacco che abbiamo vissuto.