Primo giorno di dicembre, il 2015 è alle porte e puntuale come ogni anno arriva anche la classica stilata dal Sole 24 Ore sulla vivibilità delle province italiane, che confronta le performance delle province italiane secondo una serie di parametri suddivisi in sei capitoli d’indagine: tenore di vita, servizi e ambiente, affari e lavoro, ordine pubblico, popolazione, tempo libero. Chiunque si scandalizzi della classifica generale (in testa Ravenna, a seguire Trento e Modena) peccherebbe di un minimo di ingenuità, poiché è evidente il particolare e delicato momento storico attraversato dalle più grandi città italiane, che non compaiono nelle prime posizioni.
Classifica regionale Tuttavia, pur considerando la non facilissima congiuntura sociale ed economica della regione, la Toscana mantiene le sue provincie sempre nella prima metà della classifica. Siena si piazza al 9° posto a livello nazionale risultando la prima a livello regionale. Segue Livorno all’11° posto, conquistando il secondo posto del podio toscano. Grosseto 15esima in Italia, è la terza mentre Firenze, pur perdendo nove posizioni a livello nazionale e arrivando al 16esimo posto, resta sempre in ottima posizione. Dopo il capoluogo regionale, troviamo la provincia di Massa-Carrara che guadagna circa ventitré posizioni, aggiudicandosi la posizione numero 25, Pisa è al 29esimo posto. Le ultime quattro sono Prato (35sima), Arezzo (37esima), Lucca (47esima) e Pistoia (52esima posizione).
Le eccellenze In alcune singole categorie, le città toscane raggiungono posti di eccellenza. Prato è seconda per “affari e lavoro” ed eccelle come migliore in Italia nel rapporto imprenditori 18-29 anni e popolazione giovanile. Pisa è al quarto posto per “servizi, ambiente e salute”, mentre Siena conquista la prima posizione assoluta nel comparto “popolazione”, che unisce i dati statistici su densità demografica, tasso migratorio, numero di divorzi e separazioni, indice di giovinezza, numero medio di anni di studio, stranieri regolari.
Un nuovo punto di partenza «Al di là della aleatorietà delle varie graduatorie statistiche, è un piazzamento importante che va visto come un nuovo punto di partenza». Così il sindaco di Siena Bruno Valentini commenta i risultati dell’indagine. «In questi anni abbiamo assistito alla fine del sistema di finanziamento della Fondazione Mps – ha aggiunto Valentini -, alle gravi difficoltà della banca, alla crisi dello sport professionistico e di tutto ciò che veniva alimentato al di là della effettiva sostenibilità» evidenziando come sia «venuto meno un sistema di sviluppo». Il primo cittadino di Siena ha poi concluso: «nonostante il crollo dei maggiori punti di riferimento del nostro territorio, possiamo ripartire, se abbiamo il coraggio di scegliere e di innovare».