CAMPI BISENZIO – Sembra arrivata alla fine l’avventura dell’ex Gkn. Il proprietario Francesco Borgomeo avrebbe intenzione di liquidare la società.
Di fatto, il progetto Qf, che avrebbe dovuto rappresentare il rilancio della fabbrica di Campi Bisenzio (Firenze) non è mai partito, tra problemi di varia natura. L’imprenditore potrebbe portare avanti una liquidazione volontaria, così che lui stesso possa indicare il liquidatore, incaricato di vendere beni e forse lo stesso stabilimento.
A preannunciare la svolta sono stati i rappresentanti del Collettivo di fabbrica, che da quando nel luglio 2021 è stato deliberato il licenziamento di oltre 400 operai, non hanno mai smesso di lottare per il proprio futuro. E anche per lo stipendio, visto che da quattro mesi non lo ricevono. “Borgomeo si prepara alla liquidazione? Voci insistenti si moltiplicano. Se così fosse, tutti lo sanno sulle nostre teste e alle nostre spalle. Se così fosse, questo sta avvenendo in barba ad ogni trasparenza sociale, contrattuale, sostanziale e formale. Sarebbe l’ennesimo schiaffo a istituzioni e tavoli tra le parti sociali. Il che dovrebbe come minimo fare indignare”, era stato scritto sulla pagina fb del Collettivo.
La risposta di Qf non si fatta attendere: “Siamo stupiti che il movimento insorgiamo sia sorpreso che la Qf dovrà andare in liquidazione. Il movimento politico ha fatto di tutto, secondo noi in maniera scientifica, per far fallire la Qf al fine di espropriare lo stabilimento e disporre dei beni a loro piacimento come sta gia facendo senza alcun controllo. Insorgiamo ha fatto di tutto per far fallire ogni percorso di riconversione e per far fallire l’azienda”.
Poi Borgomeo ha aggiunto: “Sul tavolo della Regione Toscana ci sono manifestazioni di interesse per possibili riconversioni, ma non c’è il progetto che Insorgiamo società avrebbe dovuto proporre ad Insorgiamo movimento che ha in ostaggio la fabbrica, in un gioco delle parti dove gli stessi soggetti sono i rappresentanti dei lavoratori, il movimento politico e gli imprenditori che vorrebbero fare la riconversione con un piano industriale ad oggi fantasma. L’azienda ha già dato la piena e totale disponibilità alla Regione affinché governi lei ogni possibile soluzione di riconversione del sito”.
Ora riflettori puntati sul 24 febbraio, quando a Roma, al ministero delle imprese si terrà il tavolo, chiesto da tempo dalla Regione e dai sindacati, nel quale, assicura Borgomeo, tutto sarà chiarito.