SIENA – Il sipario sui conti 2022 di Banca Mps si alzerà domattina. In giornata il bilancio sarà illustrato all’interno del cda.

Rispetto alla precedente trimestrale non ci sarà più la zavorra degli esodi, ma per vedere gli effetti dell’operazione servirà altro tempo. Gli analisti, secondo Milano Finanza, stimerebbero tuttavia ricavi per 3 miliardi. L’ex ministro Daniele Franco prospettava un anno di sofferenza, ma con tutto quello che ne è conseguito, quella previsione adesso sembra preistoria.

L’ad Luigi Lovaglio, che proprio oggi taglia un anno alla guida di Rocca Salimbeni, ha rivoltato l’istituto di credito dall’interno. Un nuovo piano industriale, che a questo giro sta trovando applicazione concreta, l’aumento di capitale e la riduzione degli organici del 20%. Misure che hanno dato solidità alle casse e reso tutta la struttura più snella. Un ulteriore passaggio potrebbe comportare l’integrazione delle due controllate, Mps Capital Services e Mps Leasing & Factoring. L’obiettivo sarebbe concludere l’operazione entro giugno.

I prossimi mesi però saranno decisivi anche per comprendere se dal mercato può arrivare una proposta “seria” per un’aggregazione con Montepaschi per la creazione di un terzo polo bancario, come da volontà del premier Meloni. La necessità è procedere con un’uscita ordinata del Tesoro dal capitale azionario. Ovvero, non ripetere quello è successo con Unicredit. Tuttavia, i segnali arrivati in settimana non sono confortanti. Nè da Intesa, né da Bpm sono arrivate aperture.

Quest’ultimo soggetto, che oggi renderà noti i conti 2022, resta comunque il principale indiziato. Soprattutto per una questione di proporzioni, anche se i vertici continuano a ripetere di essere troppo piccoli. Più pretattica che convinzione, sebbene poi il tutto ruoti attorno ai vantaggi di un’operazione del genere.

“Che oggi si discuta così tanto di Monte dei Paschi, e non in termini negativi ma di possibili scenari di aggregazioni e fusioni – ha affermato il sindaco di Siena, Luigi De Mossi – dimostra la ritrovata credibilità della banca senese in questo nuovo capitolo della sua storia, la più antica del mondo”.