ROMA – “Ci siamo concentrati su quattro misure”. Al termine dell’incontro con Regioni e categorie, Daniela Santanchè ha indicato la strada sull’emergenza neve negli Appennini.

“Abbiamo messo a terra il fatto – ha affermato il ministro del Turismo – che abbiamo un fondo del ministero per poter finanziare investimenti per gli impianti di risalita e sull’innevamento, e abbiamo deciso che possiamo ristornare gli investimenti che molte di queste località danneggiate hanno fatto nel 2022 e quindi poter dare subito loro questi denari che sono stati investiti in modo da dare risorse fresche e non peggiorare la loro situazione”.

A seguire sono state elencate le altre misure. Come seconda, la possibilità “di vedere di potere liberare i fondi Covid che alcuni Regioni hanno in pancia, ma ma che non possono essere utilizzati per altre finalità e crediamo di poterlo fare rapidamente”.
Santanchè ha quindi rivelato di aver parlato ieri sera con il ministro del Lavoro Marina Calderone. “L’abbiamo sensibilizzato, ma già lo era, sul problema degli ammortizzatori sociali e lavoreremo da questo punto di vista, perché i lavoratori stagionali non possono avere la cassa integrazione in deroga – ha aggiunto, delineando il terzo punto -. Vogliamo dare delle risposte anche agli stagionali, che comprendono in questo caso, ad esempio, anche i maestri di sci che sono una categoria che sta soffrendo moltissimo perché non hanno lavorato un’ora”.

Infine la quarta misura, un’idea del presidente della Toscana, Eugenio Giani. “Lavoriamo – ha affermato – anche su una misura del Governo Monti, su suggerimento del presidente Giani che ho accolto, relativa al fatto che il 50% della riscossione dei comuni doveva essere stornato per le zone disagiate, e invece in questo momento emergenziale sarebbe opportuno che queste risorse potessero rimanere sul territorio”.

Nel dettaglio è entrato il governatore: “Per l’Abetone su 1,9 milioni di euro, 1 milione viene restituito in questo fondo nazionale. Noi chiediamo che per le località di montagna dell’Appennino dove c’è l’emergenza neve quello che viene riscosso venga rispeso in quel comune. Non costa un euro in più allo Stato ma la solidarietà, in questa situazione, è rispenderli dove vengono riscossi”.