Tavolini all'aperto a Firenze

FIRENZE – “Vogliamo ripensare tutto l’utilizzo del suolo pubblico nella città”. Firenze volta pagina sui dehors e sui tavolini all’aperto.

“Dopo un confronto costruttivo con le categorie che ringrazio, abbiamo deciso di ridisegnare la mappa dell’uso del suolo pubblico – ha detto l’assessore Giovanni Bettarini -. Per questo ora cominciamo a lavorare per un nuovo piano organico e ragionato insieme alle categorie economiche, agli operatori e alla soprintendenza”.

La concessione scade il 31 dicembre e non sarà rinnovata. Questo però non sta creando allarmismi. Anzi, chi difende gli interessi degli esercenti è pronto a dare il proprio contributo alla stesura del nuovo capitolo. “Siamo pienamente d’accordo con l’assessore Bettarini nel ritenere esaurita la stagione dell’emergenza e necessaria piuttosto una nuova pianificazione, più organica e proiettata in un futuro di normalità, della concessione di spazi all’aperto”, ha evidenziato il presidente di Confcommercio Toscana, Franco Marinoni.

“La pandemia ha cambiato il mercato e oggi dalla clientela c’è una preferenza per il consumo all’aperto maggiore rispetto al passato – ha aggiunto -. Anche per questo è necessaria una nuova organizzazione di dehors, tavolini e sedie più organica e razionale, ma soprattutto rispettosa dei criteri per noi inderogabili di estetica, decoro e sicurezza”.

Qualche sottolineatura in più è arrivata da Cna Firenze, pur annunciando la disponibilità a collaborare. “i tavolini sono stati introdotti come misura d’emergenza pandemica, ma non esclusivamente per esigenze di tutela della salute pubblica. La componente di sostegno ad un settore provato economicamente era forte e doverosa, ma di quel sostegno c’è bisogno ancora oggi con i fortissimi rincari che gravano sulle imprese, dall’energia alle materie prime”, ha detto il presidente Luca Tonini.

Da qui un appello a Palazzo Vecchio, tramite il coordinatore Lorenzo Cei: “Le modalità operative adottate per il 2023 dall’amministrazione comunale sembrano ricalcare quelle di quest’anno, con lo stop ai tavolini ad inizio gennaio e le relative operazioni e costi di smontaggio, per poi invertire la rotta a fine marzo con il loro riposizionamento e tutte le ulteriori spese del caso. In breve, spese per le imprese che sarebbero evitabili con buonsenso”.