FIRENZE – La media 2016-19 degli infortuni mortali sul lavoro in Toscana è inferiore del 70% rispetto al 2000, ma gli infortuni in itinere, quelli cioè durante lo spostamento da casa al luogo di lavoro e viceversa, presentano per lo stesso quadriennio un valore superiore di oltre tre volte ai numeri del 2000.
Emerge da una analisi del Cerimp, centro di riferimento regionale per gli infortuni e le malattie professionali, i cui esiti sono stati presentati oggi da Regione e Confindustria Toscana.
Tra il 2015 e il 2020 gli infortuni più numerosi si sono contati nel settore delle costruzioni, seguito nell’ordine da industria, commercio e servizi. In numeri assoluti la fascia più colpita dagli infortuni è in Toscana quella tra i 45 e i 54 anni e si sposta ancora più in alto per gli infortuni gravi e mortali. Si infortunano di più, almeno stando alla statistica, più gli uomini delle donne. Tra tutte le regioni, la Toscana occupa una posizione intermedia per i tassi standardizzati di infortunio in occasione di lavoro, e una medio-bassa per quelli mortali.
“Questo report sul fenomeno infortunistico redatto con la Regione Toscana è solo la base di partenza di un più ampio progetto che porteremo avanti”, ha affermato Patrizia Alma Pacini, coordinatrice della commissione formazione e cultura di Confindustria Toscana, spiegando che è stato già realizzato “un opuscolo informativo in materia di sicurezza sul lavoro, che metteremo a disposizione delle aziende soprattutto per i giovani in ingresso nelle imprese, insieme alla formazione prevista. Vorremmo poi estendere in seguito la distribuzione anche fra i ragazzi degli istituti superiori”.