SIENA – Caduto il paravento De Mossi, per la coalizione di centrodestra è il momento di metterci la faccia. Lo farà per interposta persona, perché sarà ancora un civico a guidare l’assalto a Palazzo Pubblico.

L’obiettivo è ripetere la formula vincente del 2018, anche se farlo avendo già le chiavi di casa, è differente. Da settimane i tre partiti hanno avviato contatti per trovare il sostituto, in attesa che De Mossi si facesse da parte. La pista che portava a Gaia Tancredi, era alquanto credibile, ma la presidente della Lilt ha declinato l’offerta. Resta valido però quel tipo di identikit: nome conosciuto, in una posizione rilevante e, possibilmente, legato al mondo contradaiolo. Scontato che non abbia scheletri nell’armadio relativa a un’altra stagione politica.

Ecco perché Emanuele Montomoli potrebbe essere un carro sul quale salire in corsa. Il fondatore di Vismideri è già sceso in campo, cercando però di non dare troppa noia. Soprattutto per non bruciarsi prima ancora di iniziare. Sarà anche per questo che da subito non ha messo un veto ai partiti. Che però devono fare i conti con il suo “padre politico”, Mauro Marzucchi. L’ex vicesindaco di Maurizio Cenni nell’attuale legislatura si è schierato al fianco di De Mossi e questo aiuta.

L’unica nota stonata è il fatto che la moglie di Montomoli, Sara Pugliese, se ne è andata dalla giunta sbattendo la porta. Però è anche vero che nell’addio ha puntato il dito soprattutto contro De Mossi, quindi il quadro può essere ricomposto. In più, Montomoli, per professione, è vicino a quel mondo delle scienze della vita che, con il Biotecnopolo e il centro antipandemico, potrebbe essere l’elisir di lunga vita per Siena. Tuttavia, prima di calare le carte, servirà ancora qualche settimana.