Tutto pronto al Nazareno per festeggiare il nuovo segretario del Partito Democratico, Roma, 30 aprile 2017. ANSA/GIUSEPPE LAMI

FIRENZE – Prove di disgelo. Per lo meno in casa Pd, dove la tenuta della Regione fa venire più di un grattacapo.

“La segreteria regionale del Pd é pronta a contribuire a un documento programmatico finalizzato a rafforzare l’alleanza di governo regionale per la seconda parte della legislatura, come annunciato dal presidente della Regione Eugenio Giani al termine dell’incontro che si è tenuto ieri sera”, hanno affermato dalla segreteria regionale.

“Il documento – hanno condiviso oggi i componenti della segreteria – dovrà individuare i temi prioritari e le azioni conseguenti, a partire dalla sanità pubblica. Il programma di governo del 2020 merita un naturale aggiornamento con una pandemia e una crisi energetica avvenute nel frattempo. Non sfuggono a nessuno le criticità diffuse nella nostra regione in conseguenza delle congiunture nazionali e internazionali. Occorre un nuovo patto, non solo tra le forze politiche, ma con i cittadini e le forze sociali e produttive. Su questo siamo disponibili a impegnarci”. L

o sguardo è rivolto soprattutto a ciò che succederà nei prossimi due anni, dove si vota, tra il 2023 e il 2024, a Siena, Pisa, Firenze, Prato. “Il chiarimento con Italia Viva in Regione non può infine prescindere dalle prossime elezioni amministrative – hanno aggiunto i Dem. A partire dai capoluoghi al voto, troviamo naturale che un’alleanza programmatica regionale debba essere accompagnata da un confronto programmatico nei comuni al voto. È evidente che siamo davanti al governo più a destra della storia repubblicana e i primi provvedimenti ne sono la conferma: abbiamo la possibilità di riconquistare importanti comuni in Toscana oggi in mano a quella coalizione e ognuno deve sentirne forte la responsabilità”.

Affermazioni forse tardive per Francesco Casini, che ha lasciato il Pd per passare a Italia Viva. “Non è una decisione che prendo a cuor leggero – ha spiegato il sindaco di Bagno a Ripoli (Firenze) -. Si tratta del partito che io stesso ho contribuito a fondare. Compio questo passo dopo una lunga riflessione in un momento storico e politico particolare, lontano da appuntamenti elettorali”.

Casini ha messo in evidenza di andarsene dal Pd senza “rancore o rivalsa verso nessuno” e che “la politica è sentire di avere il `fuoco dentro´ quando si operano scelte, quando si prendono decisioni, quando si esprimono le proprie idee e quelle della comunità politica a cui si appartiene. Un `fuoco´ che purtroppo questo Pd non riesce più ad accendere in me. Lo dico con grandissimo dispiacere”.