ROMA – Trento è in testa per qualità della vita, grazie agli eccellenti piazzamenti conquistati in quasi tutti gli ambiti considerati: otto su nove. Tra le toscane, bel balzo da parte di Siena (da 12esima a sesta classificata), Firenze che da sesta sale alla quarta posizione e Pisa che dal 25esimo posto sale al 19esimo. Parma, prima lo scorso anno, scivola alla settima casella della classifica generale.

Lo rivela la 24/ma edizione del Rapporto sulla Qualità della Vita in Italia, realizzato da ItaliaOggi con l’Università La Sapienza di Roma, in collaborazione con Cattolica Assicurazioni. Quello di Trento è il primo caso dall’inizio dell’indagine. Non solo. La provincia rappresenta anche la dinamica che contraddistingue le altre province del Nord-Est, il cui punteggio medio a livello dimensionale eccede il corrispondente punteggio medio nazionale. Stesso discorso ma all’opposto per Crotone, anche quest’anno ultima classificata, che identifica le province del Mezzogiorno con diverse criticità in molti degli aspetti relativi alla qualità della vita. La provincia è nel gruppo di coda in sei dimensioni su nove (affari e lavoro; ambiente; istruzione e formazione; reddito e ricchezza; sicurezza sociale; tempo libero).

Lo studio evidenzia una netta spaccatura tra Centro-Nord, da un lato, Sud e Isole, dall’altro: nessuna provincia meridionale o insulare, infatti, è nel gruppo delle 32 di testa.

Tornando alle prime della classe, in seconda e terza posizione, salgono di un gradino rispetto alla scorsa edizione, rispettivamente, Bolzano e Bologna; Firenze scala due posti, conquistando il quarto posto, e Milano resta stabile al quinto.

Al fondo della classifica, invece, si trovano i “soliti noti” che si muovono su è giù senza grandi scossoni: subito sopra Crotone ci sono in discesa Siracusa (106 da 104) e Caltanissetta (105 da 101), e in lieve risalita Napoli (104 da 106). Tra le province che hanno perso più posizioni c’è Torino, che diventa 54/ma, perdendo 35 posti (era 19/ma). Bene, invece, Como (+30, da 62/ma a 32/ma); Pesaro Urbino (+26, 30/ma da 56/ma) e Rimini (+24, 37/ma da 61/ma).

La qualità della vita è risultata, secondo l’indagine, è buona o accettabile in 64 su 107 province italiane, con un miglioramento rispetto all’anno passato. Lo studio infine evidenzia come le grandi aree urbane abbiano retto meglio alla pandemia che ha invece affossato ulteriormente diverse aree meridionali e insulari.

Peggiora Arezzo che dal 33esimo posto scende al 38, Livorno dal 47esimo scala due posizioni in avanti, Massa- Carrara tre mentre Grosseto scivola dal 31esimo posto al 55esimo peggiorando sensibilmente la sua posizione. Pistoia dal 71esimo posto risale fino alla 57esima Prato perde una posizione 60esima in classifica.