PARIGI – La Ville Lumière applaude Nicola Sani, direttore artistico dell’Accademia Musicale Chigiana, compositore di fama internazionale. ‘The Shofar place’, per trombone e 8 canali digitali su un’orchestra di 60 altoparlanti, l’ultima sua creazione, è potenza della musica, passione, incontro. Supera il tempo, unisce suoni antichi e contemporanei, anticipa il futuro. La prima mondiale di questa opera, commissionata e prodotta da GRM-Groupe de Recherches Musicales, è stata eseguita in prima assoluta nello Studio 104 della Maison de Radio France; trombone solista lo svedese Ivo Nilsson, uno dei massimi interpreti.
Evento nell’evento: l’Istituto Italiano di Cultura di Parigi ha anticipato ‘The Shofar place’ con la serata monografica dedicata a Nicola Sani ‘Piano landscapes’; in programma, l’esecuzione di tre suoi lavori per pianoforte e live electronics.
‘The Shofar place’, 16 minuti 40 secondi di musica ad alto impatto acustico ed emotivo, unendo il trombone e lo shofar, antico strumento ebraico con un corno di montone, esplora le fonti profonde del suono. Le tecnologie digitali permettono di approfondire la relazione tra suono naturale, materiale pan-acustico, spazio timbrico. L’ambiente sonoro costituisce un polo di attrazione, dove il timbro si elabora nella interrelazione dei singoli elementi. «Il suono del trombone ‘raccoglie’ la memoria arcaica del timbro dello Shofar – spiega Sani -. Secondo l’uso ebraico, annunciava un evento: l’allarme di una guerra, la salita al trono di un re, il nuovo anno giubilare, l’ira di Dio o la redenzione del popolo di Israele. Grazie alle nuove tecniche di esecuzione dal vivo di Nilsson, geniale interprete e compositore svedese con cui è stato sviluppato il progetto sonoro, combinate alle tecnologie per l’elaborazione digitale del suono del GRM di Parigi, questa materia/memoria è proiettata verso orizzonti estremi. Il dialogo tra i due piani sonori che si confondono e il testo poetico originale, è denso di fascino e suggestioni».
Prologo all’Istituto Italiano di Cultura con ‘Piano landscapes’, concerto monografico dedicato a Nicola Sani: un progetto sonoro originale per pianoforte e strumenti elettronici. ‘Piano landscapes’ rivela la personalità musicale di Sani, la vocazione e l’evoluzione: le sue creazioni per pianoforte trasformano in musica i sentimenti, i ricordi, le poesie, le amicizie, i colori delle opere d’arte. La dissonanza e le tecnologie digitali stimolano il movimento del suono, lo liberano, elaborano la musica con una nuova indissolubile fusione.
Il pianoforte diventa un diffusore di suoni espansi: trattati con le nuove tecniche di emissione studiate da Sani con Aldo Orvieto pianoforte, sono trasformati digitalmente da Alvise Vidolin live electronics e regia del suono. Il concerto è stato moderato da Bruno Letort, compositore, produttore e direttore del Festival Ars Musica di Bruxelles. Sono state eseguite tre composizioni: ‘Atmend nach seligem Lauf, auf nichts zu, ins Freie’, 2019; ‘Concetto spaziale, attese’, 1977; ‘No landscape’, 2012.
‘Atmend nach seligem Lauf, auf nichts zu, ins Freie’, prima esecuzione assoluta, è un omaggio in ricordo di Francesca Fortuna, erede della mamma Lina Bucci, alla guida dell’Istituzione Universitaria dei Concerti di Roma. Sani, già amico di entrambe, ha composto una nuova scrittura della breve composizione per pianoforte solo, una Widmung: ‘A Lina Bucci Fortuna’ scomparsa nel 2005, basata sulle risonanze trasparenti degli unisoni armonici e su lenti glissandi generati nella cordiera. «Seguendo il corso di quel passaggio di testimone e di esperienze – racconta Sani -, ho ripensato alla mia dedica a Lina; l’ho proiettata in una nuova scrittura attraverso il live electronics dedicandola alla memoria di Francesca, amica fraterna, anche nella passione per la poesia tedesca».
‘Concetto spaziale, attese’ è liberamente ispirato allo spazialismo pittorico e alla produzione artistica di Lucio Fontana, a cui si riferisce il titolo. «Il pianoforte dal vivo ‘lacera’ la tela costituita dalle strutture timbriche realizzate con l’elaborazione delle sonorità prodotte dallo strumento con i mezzi elettroacustici. Sono state elaborate de-componendo le tipologie di suono create all’interno della cordiera. I tratti propri dell’esecuzione pianistica sono eliminati, lasciando emergere la componente sonora – rivela Sani -. Dall’orizzonte di un suono riplasmato tecnologicamente si aprono strategie di ritorno verso il suono strumentale, con un carattere diverso. Viene definito un processo unico, che si dilata nello spazio onnicomprensivo, contenitore di una natura sondata nei suoi elementi formativi, fluida per consentirne l’evoluzione. Il ritmo spaziale correlato all’espandersi della materia diviene vorticoso, in uno scomporsi e ricomporsi della materia sonora. Segno, suono, movimento sono uniti in un unico gesto/concetto spaziale».
Ha completato la trilogia ‘No landscape’; commissione ‘Ex Novo Musica’, Produzione SaMPL, Padova. «Lo spazio timbrico del pianoforte è la materia sonora di questa composizione, un paesaggio sonoro su cui si innesta quello della sua immagine trasfigurata con l’elaborazione elettronica – osserva Sani -. I processi che determinano la formazione di questo spazio timbrico ‘altro’ sono determinati dalla gestualità dell’interprete, mediante un complesso sistema del Centro SaMPL di Padova, basato sul dispositivo Phase Space ‘Impulse’ con la tecnica del motion capture. ‘No landscape’ si riferisce alla creazione di un piano sonoro virtuale e etimologicamente ‘utopico’, mentre quello strumentale si confonde in un’immagine esasperata. I due campi sono l’uno espansione dell’altro e la loro interazione avviene secondo una logica destrutturante della compresenza. Gli interpreti al pianoforte, alla regia del suono e live electronics, interagendo determinano il non-luogo timbrico di figure che emergono da agglomerati sonori e da loro condensazioni tridimensionali. Scatenano le azioni in una drammaturgia che ogni volta crea un diverso concetto spaziale».