FIRENZE – La sicurezza prima di tutto. La Regione ha varato per il 2023 un piano di interventi da 6 milioni di euro per rendere sicuri gli edifici pubblici dal punto di vista sismico. La priorità spetta alle scuole.
Per determinare gli interventi da ammettere a finanziamento verrà utilizzato l’elenco di domande di contributo contenuto nel decreto dirigenziale 22770 del 2021, approvato in seguito alla ricognizione completata a settembre 2021 e rivolta a tutti gli Enti locali. La graduatoria, dopo l’estrazione dei soli edifici pubblici di proprietà di Comuni e Unioni dei Comuni che risultino avere progettazione approvata almeno di livello definitivo ed indicatori di rischio sismico allo stato attuale inferiori a 0.8, sarà formata tenendo conto, oltre che dei criteri di selezione/priorità e dei punteggi specificatamente previsti nel Documento di indirizzo per la Prevenzione Sismica (DIPS) 2021, come la priorità per il finanziamento degli interventi dei Comuni in zona sismica 2 e 3, anche della priorità per il finanziamento delle scuole prevista dalla legge 145.
Sempre sulla base dei punteggi previsti nel DIPS 2021, dopo le scuole saranno ordinati in graduatoria gli interventi sugli edifici pubblici non scolastici delle zone sismiche 2 e 3 ed infine quelli sugli edifici rilevanti di priorità 2 e tutti gli edifici pubblici, scolastici e non, in zona sismica 4. Secondo il vincolo imposto dalla legge 145, a pena della revoca del contributo, il comune beneficiario sarà tenuto a dare avvio alla procedura di gara per l’affidamento dei lavori entro dodici mesi dalla data di attribuzione delle risorse.
L’Ente dovrà quindi riportare sul sistema informativo monitoraggio gare – Simog – di Anac entro il termine previsto, la data di pubblicazione del bando, la data della lettera di invito in caso di procedura negoziata o la data della manifestazione della volontà di procedere all’affidamento. Inoltre gli interventi dovranno essere conclusi entro 36 mesi dalla data di pubblicazione sul Burt del decreto di assegnazione delle risorse stesse.
“L’obiettivo – ha affermato Monia Monni, assessore all’Ambiente – è ampliare le conoscenze del terreno e del sottosuolo, per svolgere indagini e verifiche tecniche su edifici e per aumentare il livello di sicurezza mediante la progettazione e la realizzazione di interventi strutturali di prevenzione sismica del patrimonio edilizio con particolare riferimento agli edifici pubblici strategici e rilevanti ma anche a quelli privati”.