ROMA – Tra la caduta del Governo Draghi e la campagna elettorale, la commissione che indaga sulla morte di David Rossi è scomparsa dai radar.

All’appello però manca ancora un ultimo atto per poter dichiarare il lavoro concluso. La relazione sul mandato svolto, che poi potrebbe essere affidata alle procure competenti, così come è stato per altra documentazione. L’organismo presieduto da Pierantonio Zanettin si riunirà il 15 settembre. Il margine per muoversi è ristretto e va da sé che una condivisione di tutte le forze politiche, rappresenterebbe per il documento un valenza significativa.

Nei 14 mesi di attività i vari gruppi hanno dimostrato una certa sintonia, mettendo in luce aspetti inediti riguardo il decesso del manager e chiarendo punti finora poco chiari. Centrali anche le testimonianze di diversi personalità di spicco al tempo, che oltre a parlare della vicenda, hanno ricostruito la Siena di quegli anni e passaggi epocali come l’acquisto di Antonveneta da parte di Mps.

Tra i momenti salienti dell’azione della commissione, la maxi-perizia affidata ai reparti speciali dei carabinieri. L’esito, secondo le risultanze di Ris, Ros e Racis, è in linea con quello già espresso dal Tribunale di Siena in due occasioni. La morte di Rossi sarebbe conseguente a un gesto volontario, anche se le forze dell’ordine hanno ammesso che qualche zona d’ombra rimane.

https://www.agenziaimpress.it/commissione-rossi-pochi-dubbi-per-la-maxi-perizia-morte-compatibile-con-il-suicidio/