FIRENZE – Chi non mostra, non vende. Un vecchio adagio che Confcommercio ha voluto estremizzare, partendo da Firenze con la campagna Bollette in vetrina.
Agli esercenti è stato chiesto di esporre in pubblico le spese effettuate nel 2022 per l’energia a confronto con quelle 2021. L’obiettivo dichiarato da Confcommercio è quello di sensibilizzare l’opinione pubblico è far capire alla politica la necessità di agire subito.
“Le nostre imprese non hanno bisogno di lavorare, hanno bisogno di guadagnare! Perché se non si crea un equilibrio positivo tra costi e ricavi è inutile andare avanti con l’attività – ha affermato Franco Marinoni, direttore generale di Confcommercio Toscana -. Tra aumenti delle bollette, inflazione e calo dei consumi, ci sono tutte le condizioni per un default: un’azienda su tre è a rischio chiusura. La politica deve prendere coscienza di questa situazione e deve fare qualcosa subito, senza usare la prossima tornata elettorale come scusa per rimandare scelte alle quali è legata la sopravvivenza del nostro sistema Paese”.
Secondo i vertici della Confcommercio Toscana, l’unica soluzione nell’immediato potrebbe essere quella di sollevare le imprese da alcuni carichi. Non ci servono nuovi sostegni, inutile erogare aiuti quando poi quello che ci viene dato da un lato ci viene tolto subito dopo dall’altro – sottolinea il presidente Aldo Cursano –. Meglio sgravare i bilanci da alcuni pagamenti obbligatori, come quelli legati all’Iva”. definitiva, altri potrebbero decidere di concentrare l’attività in pochi giorni alla settimana. Uno stratagemma, per contenere i consumi di energia e gas legati all’apertura, che durante l’inverno sono inevitabilmente destinati a salire”.