SIENA – Sono ore di incontri e trattative a Rocca Salimbeni tra banca Mps e i sindacati. Al centro della discussione l’accordo sugli esuberi, le 3500 uscite volontarie dei dipendenti entro la fine dell’anno, su base volontaria e con la permanenza nel Fondo esuberi fino a sette anni. L’intesa potrebbe essere firmata alla vigilia del cda che il 4 agosto si riunirà per approvare i conti del semestre.
Intanto ieri l’Europa ha detto sì al Tesoro. L’uscita dal capitale di Banca Mps può ancora attendere dopo il mancato rispetto della deadline di fine 2021. Per quanto tempo, si saprà nelle prossime settimane quando saranno resi noti i termini della proroga per cui lo Stato dovrà cedere la quota del 64%. Nella fase di trattativa con la Ue si era parlato di 18-24 mesi per permettere al Monte di finalizzare una ristrutturazione che richiederà diversi mesi.
Mps, via libera dall’Europa alla proroga per l’uscita dal capitale
L’Italia, a luglio di quest’anno, aveva chiesto una nuova proroga dei termini dell’uscita del Tesoro dal capitale della banca per soddisfare altri impegni, tra cui la vendita della partecipazione statale in Mps, oltre a consentire alla banca di realizzare determinati disinvestimenti e proseguire la ristrutturazione attraverso un’ulteriore riduzione del personale e dei costi di esercizio rispetto ai ricavi. “Per ridurre al minimo le distorsioni della concorrenza che potrebbero derivare dalla proroga, l’Italia – ha spiegato la Commissione Europea – ha proposto una serie di impegni supplementari, quali cessioni e disinvestimenti aggiuntivi, la chiusura di altre filiali e il mantenimento dell’obbligo di rispettare determinate limitazioni alle modalità di esercizio delle sue attività”. Proroga che è arrivata nella giornata di ieri, ai sensi delle norme dell’Ue in materia di aiuti di Stato, con una serie di impegni riveduti rispetto agli impegni iniziali su cui era stata approvata la ricapitalizzazione precauzionale di Montepaschi nel 2017. La Commissione ha valutato la richiesta dell’Italia e ha concluso che “la proroga del termine per completare la ristrutturazione della banca e realizzare la vendita della partecipazione dello Stato italiano in Mps è accettabile”.