FIRENZE – Per tutti non ci sarà un posto al sole. Alcuni, quelli più quotati, godranno del paracadute nei listini, altri si giocheranno le possibilità di andare in Parlamento in un testa a testa.
Sono giorni decisivi per decidere le squadre che si affronteranno nella sfida elettorale del 25 settembre. I territori stanno avanzando le proposte, mentre i vertici (quelli del centrodestra soprattutto) sono impegnati nella spartizione dei collegi uninominali. Non è detto che Meloni, Salvini e Berlusconi decidano di ripetere a livello regionale le percentuali di ripartizione nazionale. Probabile che si vada caso per caso.
In Toscana ci sono tra Camera e Senato 13 posti da giocarsi in un testa a testa. I big, Giovanni Donzelli (FdI), Claudio Borghi (Lega), Massimo Mallegni (FI), Maurizio D’Ettore (Coraggio Italia), Enrico Letta (Pd), Matteo Renzi (Italia Viva), sole per citarne alcuni, potrebbero optare direttamente per i plurinominali, lasciando ad altri i collegi secchi. In caso contrario, giocheranno su due fronti. Dalla fotografia fatta dall’Istituto Cattaneo, per la Camera tre posti vengono considerati contendibili: Grosseto-Siena, Arezzo, Pisa. Tre sono considerati sicuri per il CS: Firenze provincia, Firenze Centro, Livorno. Uno sicuro per il CD: Massa e Versilia. Uno buono per il CS, Pistoia e Prato, e uno buono per il CD, Lucca e il resto della provincia di Pistoia.
Al Senato, due contendibili, Arezzo, Grosseto, Siena e Pistoia, Prato, Lucca e Massa; uno blindato per il CS, Firenze; uno buono per il CS, Livorno e Pisa. Manca l’indicazione su quello macroregionale.
Per quanto riguarda i nomi la lista di pretendenti è lunga, le certezze per il Pd sono Luca Lotti, Simona Bonafè, Dario Parrini, Emiliano Fossi, che si è dimesso da sindaco di Campi Bisenzio. In corsa ci sono poi Vincenzo Ceccarelli (potrebbe giocarsi le chance ad Arezzo), Leonardo Marras, Caterina Bini, Silvio Franceschelli, Luca Sani. A destra i giochi sono più aperti, ma i partiti dovrebbero ripartire dai parlamentari uscenti, più qualche altro nome di peso a livello regionale. Quindi, Mario Lolini (Lega), Deborah Bergamini (FI), Tiziana Nisini (Lega), Raffaele La Pietra (FdI). In gioco ci dovrebbe essere anche Fabrizio Rossi (FdI), mentre dal Consiglio regionale difficile che qualcuno faccia un passo in avanti. Il vicepresidente Marco Casucci (Lega), in caso, sarebbe disponibile. Infine, ci sono i rappresentati dei partiti “minori”, che sognano di piazzare il colpaccio. Quasi certo Stefano Scaramelli (Italia Viva). Sul versante M5S e su Azione per il momento non ci sono invece novità.