MILANO – I nomi sono i soliti da qualche a tempo a questa parte. Magari cambiano le posizioni, ma Luigi Brugnaro a Venezia e Antonio De Caro a Bari, restano ai primi posti nella classifica di gradimento dei sindaci.

Nell’analisi del Sole 24ore, al secondo posto si inserisce Marco Fioravanti di Ascoli Piceno. La differenza tra i tre è nella variazione di consenso. Se Brugnaro dal giorno dell’elezione ha guadagnato quasi 11 punti, per Governance Pool, De Caro ne ha persi quattro, mentre Fioravanti ne ha presi 5. Nelle prime venti posizioni reggono solo Giuseppe Sala di Milano, con una variazione in positivo del 2,3%, Matteo Biffoni a Prato (+1,4%), Alan Fabbri a Ferrara (+0,3%) e Damiano Coletta a Latina (+1,6%). Biffoni, insieme a Luca Salvetti di Livorno (-6,5%) è l’unico sindaco toscano nella ventina iniziale. Nei trenta rientra Dario Nardella di Firenze, che sostanzialmente tiene: – 1,6%. Poi a seguire gli altri: per altro tutti in negativo.

A chiudere la graduatoria è proprio un toscano. Luigi De Mossi, sindaco di Siena, che si piazza al 78° posto, con un perdita del consenso di quasi il 7%. Se guardiamo i picchi di variazione, Brugnaro è l’unico in doppia cifra in positivo e primo per distacco anche in questo parziale. Mentre peggio di tutti ha fatto Roberto Gravina di Campobasso, che rispetto alla sua elezione del 2019, ha perso quasi il 15%.

Al pari di quella dei primi cittadini è stata fatta anche una graduatoria dei Governatori. Eugenio Giani si piazza a metà classifica. In testa Luca Zaia del Veneto con il 70%, poi Massimiliano Fedriga del Friuli Venezia Giulia con il 68% e Stefano Bonaccini dell’Emilia Romagna (65%).