SIENA – È la bellezza sublime che si ripete nel tempo, sempre mantenendo il suo valore e sorprendendo.
‘Come in cielo così in terra’: l’eccezionale Pavimento del Duomo torna a mostrarsi nella sua assoluta meraviglia con la scopertura, decisa da Opera della Metropolitana, quest’anno fino al 31 luglio, e dal 18 agosto al 18 ottobre.
Resta nei secoli il ’più bello, grande e magnifico che sia mai stato fatto’, come Giorgio Vasari definì quest’opera. Iniziata nel Trecento, la realizzazione dell’opera continuò fino all’Ottocento, con le sue 56 tarsie a commesso marmoreo su disegni di illustri artisti: Domenico di Bartolo, Matteo di Giovanni, Domenico Beccafumi e Pinturicchio ed altri geni. Il divino affida alla grande arte il linguaggio della salvezza che incontra la magnificenza dell’anima e dei sensi. Grandi capolavori il cui messaggio richiama alla Sapienza di cui oggi come nel passato il Pavimento continua a far lezione al mondo.
Nella Lettera ai Filippesi (2, 15), San Paolo invita a splendere ‘come stelle in terra’, a vivere l’esperienza terrena come preludio a quella divina nella città degli eletti, descritta nell’Apocalisse: ‘vidi poi un nuovo cielo e una nuova terra’ (21, 1). La Gerusalemme celeste, a cui guarda il Duomo di Siena con i marmi policromi e inserti dorati, è una dimora accogliente, dove coloro che comprendono il messaggio non verseranno più lacrime; non vi potranno essere ‘né lutto, né lamento, né affanno’, ‘perché le cose di prima sono passate’ (21, 4).
Con l’auspicio di una nuova epoca di pace, dopo la tragedia della pandemia, il Pavimento del Duomo di Siena lancia un suo grande messaggio. Il percorso del visitatore all’interno della Cattedrale, tarsia dopo tarsia, si svolge attraverso il sapere degli antichi filosofi e delle Sibille fino alle storie bibliche, alla luce di Dio che si squarcia nel cielo di fronte a Mosè che riceve in ginocchio le Tavole della Legge nel riquadro a commesso marmoreo disegnato da Domenico Beccafumi. Il colore puro dello zaffiro è un richiamo al Cielo, la sede di Dio. L’austera Sibilla Cumana, in un riquadro della navata di destra della Cattedrale, in una congiunzione dell’antichità classica con la sacralità, annuncia ‘un nuovo ordine di secoli’, il ritorno della Vergine e una nuova stirpe che ‘scende dall’alto del cielo’ (Virgilio, IV Egloga). Un cammino, quello del Pavimento del Duomo di Siena, da percorrere con la consapevolezza del miracolo della luce, del desiderio di rinascita verso la bellezza, sapienza e spiritualità, che ha ispirato questa opera unica nel mondo “poiché non vi sarà più notte” (Apocalisse 21, 25). L’ingresso con OpaSiPass consente di accedere all’intero percorso nel complesso monumentale del Duomo: con la Cattefrale, pavimento e Libreria Piccolomini, al Museo di Opera con panorama dal Facciatone, Cripta e al Battistero; per poi semmai continuare con un biglietto per la Porta del Cielo (lunedì- sabato 10,30- 18; domenica 9,30-18) (0577 286300 – www.operaduomo.siena.it), (opasiena@operalaboratori.com – https://www.vivaticket.com/…/duomo-di-siena-si-pav/155100
Prenotando la visita, è possibile avere sullo smartphone l’audioguida gratuita del complesso del Duomo. Con il QR Code presente nel materiale informativo è possibile presentarsi direttamente agli accessi dei musei.