“La situazione è critica ormai su tutto il territorio provinciale. Il settore cerealicolo è in questo momento quello più colpito, anche perché ormai per alcune colture come il grano la situazione è compromessa in maniera irreversibile, perché siamo in periodo di mietitura e i dati che gli agricoltori ci stanno inviando sono veramente preoccupanti, forti diminuzioni delle rese e qualità del prodotto non eccellente per colpa della mancanza di acqua. Siamo ad un meno 30% del raccolto potenziale”.
A sottolinearlo è Federico Taddei, presidente Cia Agricoltori Italiani di Siena, analizzando il prolungato periodo di siccità per l’agricoltura senese e la mancanza di acqua ed irrigazione.
Ma sembrano essere tutti i cereali a trovarsi in gravi difficoltà e si attendono raccolti con forti diminuzioni di rese anche su colture come girasole e mais, visto che quest’ultimo in particolare necessita di grandi quantità di acqua per crescere.
“Per gli oliveti si prevede un’altra annata complicata – aggiunge Taddei -. Nonostante una fioritura eccezionale, l’allegagione è stata scarsa per colpa delle alte temperature avute proprio nel periodo di fioritura e qualora questa situazione di forte siccità dovesse persistere ancora qualche settimana, avremo probabilmente uno stress idrico tale da provocare la cascola dei frutti presenti”.
Anche nei vigneti si vedono le prime avvisaglie di stress idrico. “L’andamento stagionale ha favorito una crescita accelerata dei germogli – spiega il presidente Cia Siena -, e in questo momento siamo ad una – due settimane in anticipo rispetto al normale andamento; crescita ormai bloccata per colpa del caldo eccessivo. E’ ancora presto per fare stime, ma in annate come questa possiamo prevedere una diminuzione inferiore del 30%”.
Per salvare il salvabile – secondo Cia Siena – ci sarebbe urgente bisogno di piogge, ma le previsioni in questo senso non lasciano prevedere niente di positivo. Al contrario si prevedono temperature molto alte per i prossimi giorni. “Inoltre – aggiunge Taddei – gli agricoltori sono sempre preoccupati quando piove con alte temperature, perché l’esperienza ci insegna che il rischio di grandinate aumenta, ma anche delle sempre più frequenti ‘bombe d’acqua’, un vero flagello per le nostre colture”.
E se in Toscana solo il 9% dell’agricoltura è raggiunta da irrigazione, la situazione non è certo migliore in provincia di Siena. “Per quanto riguarda l’irrigazione la provincia di Siena è messa molto male. La Cia è da tanto tempo che denuncia questa difficoltà e purtroppo oggi siamo arrivati ad avere una situazione insostenibile. Dobbiamo iniziare a pianificare il futuro se vogliamo continuare a produrre sui nostri territori. Anche perché una gestione della risorsa idrica porterebbe sicuramente anche ad una diminuzione degli sprechi che oggi sono molto rilevanti”.
Molte le azioni da mettere in atto per invertire la tendenza: “Intanto, fin da subito, – prosegue – un piano straordinario di ripulitura di tutti quegli invasi che sono già presenti e che ormai sono riempiti o semi-riempiti di detriti. Così si supererebbero le problematiche inerenti lo smaltimento che da anni hanno frenato la manutenzione di questi manufatti. Inoltre, serve una progettazione coordinata con tutti gli enti competenti per arrivare in pochi anni a mettere in sicurezza il territorio da queste situazioni che, ormai, non sono più eccezionali”.
E poi, a preoccupare, c’è la situazione acqua potabile. “Le notizie che ci giungono sono critiche e molti comuni della costa toscana hanno già iniziato a razionarla. Misura che ho sempre ritenuto poco efficace – precisa Taddei – in quanto non incide su chi ha i depositi, mentre gli altri utenti tendono a farne scorta accentuando così gli sprechi. Dobbiamo fare uno sforzo di sensibilizzazione per diminuire gli sprechi e razionalizzare i consumi per tentare di scongiurare misure più drastiche”.
Infine: stagione estiva con molti turisti che arrivano negli agriturismi della provincia di Siena. “Il turismo – dice Taddei – è una fonte di reddito diretto per molte delle nostre aziende agricole, che puntano sulla multifunzionalità, rappresentano un vanto e sono apprezzate da turisti di tutto il mondo. Per questo dobbiamo riuscire a scongiurare la chiusura delle piscine che sarebbe un problema per la stagione estiva dopo due anni difficili di pandemia. Su questo tema proponiamo di derogare, per quest’anno, ad alcune delle norme toscane vigenti, mantenendo al contempo lo stesso grado di sicurezza”.